Cùcita bocca a non respirare
Bocca cucita a non mangiare
Cùcita bocca a non parlare
Bocca cucita a non ricordare
Cùcita bocca al già morire
Bocca cucita nulla da dire
Cùcita bocca a non baciare
Bocca cucita dalla nostra barbarie
Cùcita bocca a mortificare
Bocca cucita da ricattare
Cùcita bocca a imprigionare
Bocca cucita da liberare
Cùcita bocca dentro il dolore
Bocca cucita sull’orlo del cuore
Cùcita bocca la tua di ieri
Bocca cucita la mia, tu dov’eri
Cùcita bocca dell’ultimo al mondo
Bocca cucita da girotondo
Il girotondo della bocca cucita
Cùcite bocche per restarci la vita
Un filo due labbra
un ago una vita
bocca cucita
la rima è finita
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Luca De Risi – in solidarietà con la ribellione degli “ospiti” di Ponte Galeria
Luca De Risi- Ai migranti di Ponte Galeria

anita-ascolto
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Ai migranti di Ponte Galeria
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E’ facile giocare con le parole, anche in rima, su una situazione così aspra e scottante…..Cui prodest?
serve martellarsi il petto o dire ad altri che devono pagare per le nefandezze compiute in condizioni manovrate?
serve mantenere in isolamento dentro una pietà sorda delle necessità reali tutte quelle persone che hanno una storia e vogliono viverne ancora?
Serve avere una bocca per masticare negritudine della nostra oscura quanto laida parola politica?
Serve a chi e a cosa mantenere rinchiusi i testimoni di una continua ingiustizia che chiama italia un’isola metre isola la vita in ogni cosa?
f.f.
La bocca l’hanno cucita agli italiani, con le leggi contro il razzismo e con i diritti umani e con le istituzioni internazionali che ci stanno strangolando…
In effetti non ci ho visto alcun gioco con le parole, ma il preciso intento di usare le parole e gli strumenti della scrittura in versi per dire la solidarietà e la ribellione di tutti coloro che, migranti e non, non accettano quello che sta accadendo.
Grazie per questo post che condivido in pieno.
L’ha ribloggato su Via Lepsius.
anch’io condivido in pieno questo blog che sa profondamente toccare sia il cuore che la mente