A…come …Acqua – F.Ferraresso: Quando scrivere è un segno d’acqua. Un viaggio lungo lungo. Lungo tutto un Po

alessandro sanna
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Fiume lento

Non bisogna spandere indifferentemente parole su un foglio bianco quando non ce n’è bisogno.
Proprio come in questo caso, quando le parole sono altre, fatte di differenti segni dove la parola scritta è del tutto estranea a una narrazione fatta di sole immagini.
E sicuramente in quelle raffigurazioni narranti di uomini e paesaggi, di giorni assolati, di burrasche, di alluvioni e di gelo ciascuno potrà avvertire nel silenzio intimo della contemplazione l’insorgere di suoni immaginati, evocazioni di melodie, voci della natura, richiami di creature in amore nel segreto del
bosco e il soffio del vento che tutto converge nelle sue gore in una impalpabile concerto di armonie.

Ermanno Olmi

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Apre così, il libro di Alessandro Sanna FIUME LENTO. UN VIAGGIO LUNGO IL PO, per Rizzoli Editore.
Anzi no, apre con due dediche!
Una, è per una persona che ho conosciuto anch’io, con la quale ho condiviso ore e ore di lavoro, di viaggio, di studio. L’una e l’altra, il nonno centenario di Alessandro, sono le due braci che bruciano vive in lui e, penso, lo hanno portato lungo tutto il suo viaggio, mettendo al timone l’amore e ai remi la passione. Da subito, fin dalla dedica, entrano entrambe, queste due guide, ad accendere luci sulle ombre, a volte dense, che il fiume crea  nei suoi tanti boschi, nelle golene, nelle magnifiche valli, o anche sotto i ponti dei mille paesi che attraversa e bagna da antica data.
Il libro non ha parole: è parola nella sua interezza. Le immagini create da Alessandro Sanna,  ad acquerello e a tecnica mista, fatte di segni rapidi e leggerissimi, inquadrano, senza imbrigliare, con la morbidezza dell’acqua, è proprio il caso di dire, tutte le storie rimaste attaccate alla retina degli occhi, come una rete da pesca calata lungo il fiume. Dentro, ci sono tutte le storie corse sull’acqua dei giorni di un anno, dove il passato circola, come un siluro al fondo del fiume, o come una nuvola che si disfa in tessuti fantastici nel cielo dell’entroterra, dove le campagne lavorate palmo a palmo, sono ancora oggi la fonte di guadagno e di fatica, l’occasione delle feste, delle sagre di paese, o il motivo per ricordare, le tante memorie che la terra custodisce nelle sue pieghe e nei campi, ancora oggetto di scavi archeologici.
Le stagioni, quindi, sono in questo libro un tessuto di epoche, gli episodi raccontati s’intrecciano come l’erba dei campi, le erbe della vita e della morte, e il dolore s’inanella alla gioia come le acque del fiume a quelle delle onde del mare, o a quelle delle acque degli immissari allargando il corpo del grande animale sacro: quella grossa serpe mai ferma, che costruisce  le sponde del grande fiume strisciando con le sue spire tra le terre del Polesine.
Ho vissuto anch’io in quelle terre per molti anni e ho annusato gli odori di quei luoghi, sentito fin dentro le ossa l’umidità dell’aria, la forza del gelo e la densità corporea della nebbia, di cui ho incontrato i tanti fantasmi e ho ascoltato la voce delle acque del Po, dei suoi tanti bellissimi boschi, la canzone delle paludi, gli uccelli e la scrittura dei loro voli nelle pagine di azzurri tersi  dono di un’ora, prima della pioggia e le nuvole come disegni da raccontare, in un silenzio maestro.
Sanna mette nelle sue pagine tutta la bellezza di quei  luoghi e regala la storia che ha scritto quella gente fino ai nostri giorni. Insomma l’in-canto è ad ogni boa della pagina.

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fernanda ferraresso
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fiume lento copertina
Alessandro Sanna, FIUME LENTO. UN VIAGGIO LUNGO IL PO- Rizzoli Editore
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RIFERIMENTI IN RETE:
Immagini dal libro:
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7 Comments

  1. le immagini sono, attimo per attimo, in una sequenza che legge le variazioni di luce e i passi della gente, lo scatto dell’anima che guarda il mondo. E’ davvero un libro magnifico.Ora ho aggiunto anche i link che erano spariti (erano in bianco)

  2. Che meraviglia! Hanno ragione Vittoria ed Elina a lodare la bellissima presentazione; le immagini, delicate e musicali, ricordano la poesia di Bertolucci e la fotografia di Ghirri; il Po è un universo straordinario, capace di generare poesia (e la poesia non si fa solo in versi, ovviamente).

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