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era tanto tempo fa
quando la neve cadeva
adagio e maestra
rivestiva di bellezza
logore e nuove tutte le cose tesseva
e tesseva con sete brillanti le vie i palazzi
le case sperdute tra i campi
e i cancelli dipingeva di biacca in quadri miniati
con scritti lasciati dalle impronte degli uccelli
un pettirosso uno scricciolo un passero o un merlo
o un salto di una bacca
di vischio
l’agrifoglio appuntito e qualche lettera
arrivata da altri luoghi
portando magari un po’ di sole
e i segni di un mare lontano
un più lontano altrove
A volte capita, osservando le produzioni di alcuni artisti che riaffiorino memorie silenziose, sguardi che se ne stavano rintanati chissà dove. A me è successo con queste incisioni di Montanari. Mi è sembrato all’improvviso che una porta si aprisse e potessi di nuovo percorrere il giardino di casa di mia madre, l’orto della nonna, i campi della mia primissima infanzia. Per questo ho scritto il testo che ho portato in apertura. A tratti mi è sembrato di poterne riafferrare gli odori, il profumo di quelle piante usate per segnalare il natale, a cui ormai siamo prossimi. Fuori c’era la neve, la gente si spostava a piedi e non c’erano code di traffico e smog. La neve era candida, una pagina da leggere e da bere. Così facevano i bambini, una granatina di neve fresca e magari una schizzata rossa di arancia sanguinella. Una bontà inestimabile! Oggi, dico, ieri era così facile goderne!
Quando ho trovato Nevicata, poesie di Francesco Scarabicchi con le incisioni di Nicola Montanari per Liberilibri, mi è sembrato di ritrovare qualcuno che sapeva, con cui condividere lo sguardo su una nevicata in campagna sulla storia che racconta e l’orizzonte in cui stende l’invisibile davanti a noi mentre tutto tace. Bellissime le acqueforti, acquetinte, e puntesecche che condividono il bianco nevicato della pagina con il rigo nero degli alberi, i segni di fumo delle case, i cancelli, i viali come piccole segnature fantastiche. I paesaggi rurali dei miei ricordi si sono incontrati con quelli delle Marche, forse perché la campagna marca la vita nei campi, imposta una sua comune familiarità tra paesi pur geograficamente diversi ma vivi dello stesso cuore, quello della gente che lavora la terra e la rispetta, imparando i suoi cicli, accogliendo una pace desiderata a lungo che la neve porta anche nelle pagine del libro. E, se anche non c’è via che conduca a nessun posto, strada che guidi altrove. Pure in quei luoghi in cui Tutto è immobile e muto, pure il tempo, sembra fermo in eterno, la vita è accesa come in braci e luci vivissime.
fernanda ferraresso
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Francesco Scarabicchi, Nevicata con paesaggi incisi di Nicola Montanari- liberilibri editore 2013
belle la poesia ed il commento. Un regalo per oggi. Grazie
spero tu stia meglio, ciao Vittoria. f