Fra le poesie di Contenitore Lampedusa, la voce della giovanissima poetessa Warsan Shire, “non suona lotta”. E’ la lotta fra l’oppresso e l’oppressore non può limitarsi al pietismo e alla compassione dello sguardo dell’Altro, che poi ha “altro” da fare il giorno dopo. Siamo nati per caso su questa terra e distribuiti a caso nei suoi frammenti di spazio, possiamo differenziare le nostre vite solo riformando in ogni luogo il diritto alla dignità e alla vita stessa. Non è da poco conto ricordalo.
Contenitore Lampedusa vorrebbe che la tomba marina di Lampedusa sia l’ultima nelle nostre acque, e i poeti che hanno lasciato i loro versi, credono che un per una nuova partecipazione sociale tutto quello che si deve scrivere e fare vada fatto oltre il giorno della compassione mediatica.
Tutte le poesie di Contenitore Lampedusa sono scaricabili gratuitamente dal sito Glob011.
Casa
di Warsan Shire
(Traduzione di Pina Piccolo)
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Toccante e vero; ma quanti, nella nostra comoda Europa, hanno consapevolezza della verità contenuta in questi versi? Su Google+, ad esempio, ho letto posts sul tema dell’immigrazione che mi hanno molto intristito e (ricorro ad un verbo forse abusato) indignato. Il cosiddetto sentire comune ha coscienza del fatto che respingiamo delle PERSONE e non clandestini o extracomunitari o quant’altro la nostra scemenza linguistica sa inventare???