suhair sibai
.
BLUE
Mi hai separata come crusca da grano
violento il movimento nel silenzio
di vento
complice di sopraffazione
su vene e nervi instabili
all’aria
Nascondi l’infertile del dire
a me, donna in bleu,
che raccolgo spighe di bellezza
nella frattura dei selciati.
Antonia Piredda
.
suhair sibai
.
VIOLENZA
Non credere
quello che non si vede
fa più male è sottile ma pesa
come sasso taglia come coltello
s’insinua come colpa sottopelle
non è tanto lo schiaffo
il sangue la ferita
lividi ad occhio nudo
mimetizzati da ciocche di capelli
Dicono che confondo dolore e gioia
che non distinguo più l’odio e l’amore
ma la luce stessa del sole è acida e ferisce
Non credere
l’apparente acquiescenza mi nasconde
i veri desideri stan sepolti
staccata è la spina
Lo so
tu vuoi farmi affondare
temi la mia forza
mi spingi giù per la china
con i tuoi pregiudizi
non ascolti non vedi non sopporti
i miei NO
*
IL SEME DEL POSSESSO
‘& amo solo te tu sei solo mia
è così che spiego la mia gelosia
questo me l’hanno chiamato ‘amore’
ma … che amore è?!’
questo me l’hanno insegnato ’amore’
ma ….che amore è?! (1)
cantavamo così negli anni
del grande cambiamento
cantavamo così e avevamo capito
che sbagliato è il concetto
avevamo capito che di lì nasceva
il seme del possesso
il seme che scatena l’odio la parola la mano
quella violenza che viene da lontano
che confonde odio e amore
abbiamo cantato per opporci allora
e cento anni canteremo ancora
perchè l’amore sia senza possesso
e il rispetto sia parte dell’amore
(1)Strofa della canzone composta e cantata negli anni 70 da Juki Maraini
az 2102
*
La MANIFESTAZIONE del ’77
La linea morbida dei corpi delle donne
si opponeva
alla linea dura dei corpi militari
la polizia premeva
i corpi si univano ondeggiando
per cullare il dolore
come per rabbonirlo
per prendere la forza necessaria
e le urla e le grida
sfondavano le porte della storia
con la loro antica novità
ora sono giunte fino a noi
noi le sentiamo con
le antenne sensibili
addestrate alla rabbia
per tutti i corpi arresi
usati ed abusati
ora riscriviamo le pagine
con la forza insistente della goccia
che scava roccia
con la spinta delle nostre parole
marea montante
che arriva al cielo
Anna Zoli