LA VOCE DEGLI UOMINI OMBRA- La violenza dello Stato sulle donne- Carmelo Musumeci

Nicole Hartley

 Nicole Hartley

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 Quando sua figlia lo andava a trovare in carcere e l’ abbracciava,
gli rimaneva l’odore del suo amore per alcuni giorni.

Da Gli uomini ombra di Carmelo Musumeci – Gabrielli Editori.

 (…)

L’altro giorno abbiamo discusso della violenza degli uomini contro le donne e a me è venuta in mente la violenza che lo Stato fa pagare alla compagne, alle madri e alle figlie che continuano ad amare i loro uomini, i figli e i padri dentro le mura di una prigione.

Donne violentate e brutalizzate da divieti medievali, da consuetudini e leggi ottuse che rasentano il sadismo di Stato perché pretendono il distacco sociale, affettivo e sessuale dalle persone che amano.

La legalità è l’affermazione dei diritti, ma in carcere si fa fatica a trovarli, specialmente quando si pensa che le nostre compagne non fanno l’amore con i loro uomini da decenni.

E ci sono molte figlie e madri che non ricevono un abbraccio, un bacio, una carezza perché i loro congiunti sono sottoposti al regime di tortura del 41 bis da anni e anni.

Eppure molte persone di buon senso ripetono che fra tutti i diritti, l’amore è quello più importante che non solo fa abbassare la recidiva più di qualsiasi altra cosa, ma è anche la medicina migliore perché chi ama e viene amato ritorna in carcere di meno.

Non ho niente contro gli animali,  anzi, vorrei solo che anche i prigionieri avessero i loro stessi diritti,  come quello di scambiarsi effusioni perché le sofferenze affettive non migliorano le persone ma, piuttosto, le peggiorano.

Poi per quale motivo la donna che ama un prigioniero non può fare l’amore con lui anche se  non è responsabile del reato che ha commesso il suo compagno?

E soprattutto perché impedirle di ricevere e dare amore?

Non è ragionevole pensare di risolvere i problemi della delinquenza impedendo alle donne dei detenuti di essere amate.

Spero che in questo periodo in cui si parla molto della violenza che commettono gli uomini sulle donne si discuta anche della violenza che lo Stato infligge alle donne dei detenuti e degli uomini ombra (così si chiamano fra loro gli ergastolani ostativi) colpevoli di continuare ad amare fra le sbarre i loro congiunti.

Nessuno parla e nessuno affronta il problema dell’amore in carcere invece un giudice, in particolare quello di Sorveglianza, dovrebbe farlo e assumersi le sue responsabilità prendendo provvedimenti coraggiosi contro lo stesso Stato italiano.

Carmelo Musumeci della Redazione di Ristretti Orizzonti

Carcere Padova maggio 2013

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