NESSUNA E’ SOLA. POESIE PER TUTTE LE DONNE. – Lucia Guidorizzi e Beatrice Impronta

federico infante

federico infante disegni 6

.

TAPPETI

Cosa dicono le donne
dentro i loro silenzi
fatti di polvere

Percorrono con agili dita
labirinti segreti,
piste sconnesse,
tunnel di penombre

Serrano nel pugno
fili di lana
per uscire dal dedalo,
ma spesso e volentieri
quel filo contro loro si ritorce

Sorelle in Sharazade
raccontano città
di cipria rosa
al tramonto

Edificano castelli di sabbia
narrano di verdi giardini
di fontane segrete

E la dura fatica del secchio
della balla di fieno
dello schiaffo imperdonabile

Scrivono parole d’amore
col mestolo nella zuppa
scrivono maledizioni
con lo straccio sul pavimento

Accarezzano gatti spelacchiati
che pisciano su vecchi cuscini
e qualche volta piangono
sotto le loro ciglia pesanti

Narrano dell’imene deflorato
del ventre pregno che si apre
della ferita che non si rimargina
neppure dopo tredici lune

E scrivono con lo zafferano,
con la cocciniglia,
con l’imbroglio dell’anilina
la solitudine del sogno

Tessere, tessere,
tessere incessantemente
è la vendetta
del loro linguaggio segreto

E nel disegno ritorna
quanto è stato taciuto,
quanto è stato negato,
quanto è stato sottratto

Nei segni si legge
la denuncia
del loro antico patire
il silenzio che parla
attraverso tracce patenti

Cosa dicono dietro
quei muri spessi
dietro il reticolo delle grate
chine tutto il giorno sul telaio
tramano insidie
ordiscono vendette

Nel seno nascondono
papaveri in fiamme
anche se le loro dita
sono gelide

Non saranno sconfitte
neppure dopo mille notti insieme
nel buio non si arrenderanno
mentre versano il te
in uno zampillo d’oro pallido
dentro verdi bicchieri

Mangiano mandorle di luce
sgranocchiano semi di zucca
lasciando tracce segrete

Quanti universi dentro un filo di lana
quanti nodi, quante battaglie
né vinte né perdute
ma in continua fase di stallo

Il telaio è la trincea
dove stanno arroccate
filando simboli
creando universi
distruggendo certezze

Mentre l’ignaro despota
percorre affaccendato
le strade della caasbah
dedito ai suoi commerci
sicuro d’avere in tasca
le chiavi del suo regno

Lucia Guidorizzi

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frances macdonald

Frances Macdonald.

Un tappeto volante nel quale adagiare speranze
vittorie e sconfitte
odi e canzoni
progetti ed emozioni
il mio landay e’ cosi’ leggero e colorato
dipinto di oro e rosa antico
intessuto di rosso e di viola argentato
oggi l’ho liberato nei cieli che attraversano i sogni e le fantasie
di tutte quelle donne che hanno reso
vita e continuita’ al creato
e per tutte quelle sorelle
che non hanno occhi per ammirarlo
ho lasciato frange lunghe come aquiloni
ai quali potersi appigliare
e dolcemente lasciarsi andare e imparare a volare.

Beatrice Impronta

.

5 Comments

  1. …siamo sole e stelle in questo mare universale che ric-ama incauto desideri e sogni nel manto striato di un cielo dimenticato dal tempo… Grazie Ferni per la sorpresa inattesa gradita…stupita ti abbraccio insieme ad Elina…

  2. ogni trincea è orlo
    a cui affacciarsi
    ferita diviene albeggiare

    possibile cammino
    cominciamento silenzioso
    risarcimento inizio

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