pierre mornet
.
una pagina
e le mani . queste mani di carta stropicciate sui minuti e un quarto di luce . era l’inizio . è l’inizio di una coperta cucita piccola come piccola è la voce quando le foglie si aprono sull’altare dalla paglia morbida per dormire un poco . per coprire l’ombra in una spina che cade .
il bicchiere ha il colore delle mandorle
il bicchiere ha il latte
il bicchiere è di plastica
il bicchiere è una forma scritta sul filo del bucato .
pochi gesti e una collana di bottoni . pochi gesti da scrivere spostando la paura dal piatto che i giorni hanno uno sguardo azzurro prima di nascondersi . che i giorni si lasciano piegare mentre pulisco il ricordo della minestra contro lo sfondo a monosillabi di un sonno artificiale .
eppure . eppure le scarpe fanno il nodo alla memoria e il bicchiere resta fermo in quella casetta a tre stanze poi in quelle arrivate dopo sussurrate sul divano a dare il tempo di cambiare il movimento del nome con tutt’intorno alberi di stoffa così vicini che si commuove il quadrato delle ore e una scusa si rompe dalle labbra anche solo per un attimo mentre tutto è silenzioso sotto la pressione a spillo di una matita spezzata .
una pagina
solo una virgola al contrario ti continua . solo un pezzo di carta queste mani a tenerti arcobaleno nella battaglia senza telefono sull’umidità del pavimento con ancora un giorno asciugato numerando mattonelle d’umore e non sentire o sentire troppo il dolore mentre si addormenta l’alba in una punta di sigaretta segnata sugli avanzi dei gradini .
una pagina
rimane sempre una pagina dopo il bicchiere . una collana di bottoni . le scarpe . rimane sempre una pagina dopo i gradini lenti e una gonna da indossare a metà strada appena appena per crescere nell’acqua mescolata d’isola . rimane sempre una pagina messa a galleggiare nel coraggio tenero di una bambolina .
domani continua
Daìta Martinez
@ domani
resto sospesa con pochi oggetti ad accudirmi
divento pagina
grazie Daìta
eppure . eppure le scarpe fanno il nodo alla memoria e il bicchiere resta fermo in quella casetta a tre stanze poi in quelle arrivate dopo sussurrate sul divano a dare il tempo di cambiare il movimento…
. grazie .
grazie a te, naturalmente, e speriamo che tu partecipi ad altre iniziative. f.f.
davvero galleggia fra quell’acerbo,misterioso e sincero scrivere bambino e la bravura arrivata da mille passi di un bravissimo poeta. Bellissima,