alice wellinger
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Era alla luce terribilmente sabato,
quel sole infimo che annunzia svogliatezze
mentre nella piazza fino a dentro le mie finestre
chiuse si muoveva il mercato prolungato.
L’ultima offerta e poi si chiude. Poi la festa
untuosa e il silenzio. Già si smontavano
i banchetti con la ferocia trasandata
della fine. Forse era possibile
una corsa per prendere qualcosa, forse
restava qualche cassetta ancora non riposta.
Ma non mi decidevo a quella corsa.
Quando scendevo era ormai tardi
tra i mucchi di foglie di carciofi
e i pomodori sfatti dove una vecchietta china
correva rapace alla riscossa di mezze mele
di peperoni buoni per tre quarti.
Ma io non cercavo frutta marcia o fresca,
io volevo soltanto la certezza
della settimana che finisce,
dell’occasione persa.
Bellissimo epilogo estivo con Patrizia Cavalli! Grazie, Fernanda, per l’apertura, l’entusiasmo e lo sguardo diverso sul mondo. Credo che sia un bisogno di molti andare oltre la cornice imposta da mercato e consumo. Buone vacanze. e spero di conoscerti personalmente ad un prossimo incontro di donne.
Cinzia (gruppo Marija Gimbutas, Sasso Marconi)