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Parlare del corpo oggi sembra inutile, visto quanto ci scorre sotto gli occhi ogni giorno. Più difficile è trattarne con eloquenza, forza e allo stesso tempo grazia, quella di un corpo palesemente sano, allenato, modellato dal continuo lavoro che è la ginnastica difficile e armonica della danza in cui la passione è la stampella che sorregge dallo sforzo. In questi due video che propongo, relativi ad un lavoro teatrale della Compagnie Marie Chouinard su : bODY_rEMIX/gOLDBERG_ vARIATIONI, il corpo parla da solo, il movimento a cui viene costretto è la codificazione , a mio parere, del disagio, della forzatura a cui sempre più lo sottoponiamo.
La Compagnia Marie Chouinard di Montreal è un appuntamento fisso nella scena della danza internazionale, riconoscibile per lo stile e per la segnatura coreografica di Marie Chouinard, che esplora la poetica del corpo e lo descrive attraverso vie e modalità di grande immediatezza che sorprendentemente vengono mostrano una larga comprensibilità. In questo lavoro che si può definire ipnotico, il corpo di danza composto da 14 ballerini, esplora temi di bellezza e libertà, messi sulle punte, e in qualche modo costretti a cimentarsi con il numero: uno, due, tre, quattro. Così infatti appaiono gambe e piedi delle danzatrici, legate, collegate tra loro o con lo strumento, protesi, che tende il movimento da eseguire sulle punte. Stampelle, barre orizzontali, finimenti, a volte liberano a volte limitano il movimento dei ballerini. Tutto sembra un innesco giocato su una sola metafora: la condizione umana.
La colonna sonora, elaborata dal musicista elettroacustiso Louis Dufort, che riesce a mixare le Sebastian Bach’s Goldberg Variations con estratti vocali del pianista canadese Glenn Gould, famoso fper le sue interpretazioni di Bach, bODY_rEMIX/gOLDBERG_ vARIATIONS è una composizione fortemente emotiva e visivamente crea forti contrasti, sottili e stravaganti, a volte selvaggi altri morbidissimi e regali.
Certamente fuori dagli schemi. Ma …chi li ha costruiti, gli schemi intendo?
Spero non ci siano braccia sollevate contro lo scandalo dell’esposizione del corpo. Sarebbe stato impossibile mostrare quanto appena ho detto. Sappiatemi dire.
Buona visione a tutti-
Veevera
una “danza” che stringe, costringe alla matematica del porsi, porsi in movimento, di corsa, senza sosta
muoversi legati, collegati, non sospesi, mai “trasportati” da un suono…
la musica…sembra che il corpo non la senta, non se ne curi e chi si cura del corpo?
un viaggio denso che porta riflessioni su quanto è “esposto” e ciò che, invece, è nascosto
grazie Vee
Grazie Elina carissima, m’interessava questo spreco di bellezza, che s’incastra nelle strette anguste del dolore, del fisico rotto,non solo corrotto e volevo vedere come anche le discipline in cui è necessario il massimo della sanità di corpo e di spirito agiscono in favore degli altri,una specie di danza per uno specifico male.L’arte è sempre, amio avviso, un farmaco fortissimo e sanante, quando guarda e porta all’uomo l’essenziale.V.