Editoria socializzante: i Taller Leñateros di Vittoria Ravagli

Cristobal de las Casas-Chiapas 

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A Cristobal de las Casas in Chiapas c’è una casa editrice davvero particolare: è Taller Leñateros, ossia “il laboratorio dei taglialegna”, una cooperativa fondata nel ’75 da Ambar Past, poeta conosciuta nel mondo. Ambar, nata negli Stati Uniti, lasciò la sua terra di origine e si diresse in Messico. Aveva ventiquattro anni. Fu una scelta difficile e per molto tempo, con la sua bambina, Tila, condusse una vita di stenti. Piano piano ottenne la fiducia delle donne, imparò lo tsotzil, una delle lingue del Chiapas. Prese la cittadinanza messicana.

La scopo dichiarato della casa editrice è quello di trasmettere, di valorizzare e diffondere i valori della cultura maya: così facendo il canto, la letteratura, le arti visive e le tradizioni del Centro America riemergono dal passato.

Taller Leñateros ha realizzato i primi libri scritti, illustrati, impressi, rilegati dal popolo Maya da più di 400 anni, utilizzando carta fatta a mano nel proprio laboratorio. Si definiscono “collettivo editoriale” perché insieme prendono tutte le decisioni che li riguardano, legate agli obiettivi da raggiungere e ai modi per realizzare le attività. Sentono forte l’orgoglio di aver lasciato lavori umili e di essere ora soci di un’impresa che ha un grande significato sociale: il loro è uno spazio multietnico di artisti che favorisce la crescita e la diffusione dell’arte anche al proprio interno.

Cristobal de las Casas-Chiapas

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Un lavoro ecologico e collettivo

I libri che stampano li dedicano ai loro progenitori, “i primi padresmadres”. Sono un gruppo di donne e uomini di origine maya che, partendo dai prodotti del bosco, dalle cortecce, dai fiori, fanno carta, cartoni lavorati: vere opere d’arte, che parlano della tradizione maya ancora presente nelle tante persone che con i loro racconti contribuiscono a tenere viva la civiltà legata alle proprie origini.

Se andrete da loro a San Cristobal de Las Casas in Chiapas, entrerete in un atrio protetto dalla grande ombra di un albero di avocado che lo sovrasta e vi troverete fra ceste colme di fiori, macchine per stampare, bidoni con la carta ridotta in poltiglia dagli acidi, le presse, tutto coloratissimo, tutto armonioso e ordinato. Nel magazzino fogli di carta multicolore, manifesti, libri e riviste da loro prodotti e in vendita in una delle stanze che si affacciano sul patio, con immagini qua e là, a ricordare libri e foto di momenti da non dimenticare, premi ricevuti, tanti e prestigiosi. Un luogo indimenticabile, direi rivoluzionario, dove antico e moderno si intrecciano, dove il computer e gli incantesimi convivono armoniosamente e “la qualità della vita” è a un livello impensabile lì, nel Chiapas, dove la sopravvivenza è legata per lo più agli orti, dove non c’è acqua potabile né alcuna forma di assistenza sanitaria e il tenore di vita per poeti, operai, professori, è per noi quasi inimmaginabile.

Il loro è un lavoro paziente e pulito: partendo dalla carta raccolta, eseguono vari passaggi; con una magica bicicletta tritano i materiali del bosco per renderli fini ed omogenei, riempiono le pagine di colori naturali e petali di fiori; le donne dalle gonne nere di lana di pecora, dai capelli scuri e lucidi, stringono, tessono, girano, aggiungono i fiori, pressano le pagine, le copertine, le dipingono le creano le cuciono le benedicono… poi fanno i sortilegi prima che i loro magici libri partano, per andare in giro per il mondo. Lavorando alzeranno ogni tanto la testa e vi saluteranno sorridenti. Il loro lavoro è duro, ma là tutto è molto difficile per questo popolo: il guadagno per chi collabora nella casa editrice è modesto, ma sufficiente per vivere.

Visitare il laboratorio, stare con loro, con Ambar Past, dà energia; la loro creatività é contagiosa. Il gruppo lavora insieme, crea giochi per staccare un po’ dal lavoro, mangia insieme. Ambar è la loro “madre maestra”: la sua autorevolezza, le sue amicizie con artisti in ogni parte del mondo, permettono una grande diffusione e conoscenza dei libri prodotti; lei contatta, propone, tesse una trama che si allarga ogni giorno per garantire ai Taller Leñateros la continuazione del lavoro. Lei, la poeta, la donna con la quale ho girato per i paesi degli tzotzil e degli tzeltal, tagliando con il machete l’erba da portare a casa per nutrire le sue anatre “precolombiane”.

Cristobal de las Casas-Chiapas

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Una cultura ereditata e trasmessa

Per Taller Leñateros non è facile proteggersi da chi li vuole usare, portandosi via idee, sogni, lavoro, da chi li vorrebbe uniformare al “mercato” per renderli così indistinti, impersonali. Mi ha colpito la dignità di questi uomini e donne che, pur se ostacolati in tutto, vogliono ricordare, trasmettere, continuare le proprie tradizioni attraverso i libri, costruiti con le loro mani; portatori di cultura, mantengono viva la storia e mettono per iscritto il passato raccogliendo le testimonianze orali tramandate nel tempo. Così è successo con Incantesimi, il più bello e prezioso dei libri che Ambar Past ha potuto realizzare con la collaborazione di oltre 150 persone, per lo più donne, in 25 anni di vita in comune. Sono poesie, canti e “fatture”, preghiere, racconti delle donne maya, curanderes, tessitrici, contadine, ceramiste. Il libro è fatto a mano e riprende la tradizione antica dei codici precolombiani, interrotta da centinaia di anni dall’invasione degli europei. Libro bellissimo e primordiale con la sua copertina ispirata a una maschera che rappresenta Kaxail, la dea maya della Terra Madre. «La Terra è una donna, una madre, una dea poderosa, è a lei che sono diretti la maggioranza dei sortilegi per curare l’anima…»

Scrive una donna: «Abbiamo fatto quest’opera come facciamo i nostri figli, con la forza della nostra carne e gli uccelli del nostro cuore…» La poesia e il canto sono i linguaggi di ogni giorno, le donne maya «vivono immerse nella poesia».

«(…) le cantatrici non si stancano di cantare. Conversano con la Luna. Spazzano il cielo con la loro voce perché possa camminare il Sole. La loro parola riunisce le nubi, sveglia la Terra. Riempie le pentole. Le bocche. Il loro alito abbraccia le Madri. Dà alla luce il mondo. Cantano. Dal ventre del canto nasce tutto (…)».

In questa identità “ereditata” e trasmessa dal racconto delle anziane donne maya, tutti si riconoscono orgogliosamente. I libri, di ottimo livello anche da un punto di vista tecnico, vengono stampati da Taller Leñateros in due edizioni: tzotzil e inglese o tzotzil e spagnolo.

C’è un altro libro magico, bellissimo, il Bolom Chon, dedicato ai bambini e alle bambine maya.

I Taller hanno scritto che «la Luna e le figlie del fulmine mandarono dei sogni per illuminare la loro strada» e che da queste visioni nacque il Bolom Chon. Si sono ispirati ai colori del giaguaro e all’antichissimo canto dei maya tzotzil. «La mano calda e il cuore dell’artigiano lo crearono nei primi giorni del 2008». Alla domanda: «cos’é il Bolom?» ciascuno dà una risposta diversa: «il Bolom Chon è un essere magico che vive nell’immaginazione delle persone e in tutti gli angoli dell’Universo. Dovunque ci siano orme, macchie, zampe, code, è lì che c’è il Bolom Chon….»

Nel libro vi sono disegni di artisti maya contemporanei; contiene un CD con il canto antichissimo del Bolom Chon tramandato per generazioni e sono vecchie e bambini che cantano… Questo canto viene ospitato nelle manifestazioni pubbliche, nei festival, viene modificato dai giovani cantanti rock. È il loro canto popolare più conosciuto. E il Bolom Chon li fa sognare, da sempre.

Pubblicano anche una rivista letteraria La Jcara, considerata la più bella del Messico: richiama nella sua forma i codici preispanici e contiene il meglio della letteratura inedita contemporanea latino-americana.

Producono piccoli libri di vari soggetti e diversi autori, poesie, manuali, libri per adulti e bambini oltre agli oggetti che richiamano i loro riti o semplicemente quaderni artistici da utilizzare: usare queste loro pagine in cui emergono piccoli pezzetti di fiori è come scrivere su di un prato…

Hanno molti progetti in programma, bellissimi. Speriamo che il loro augurio diventi realtà:

Que sea éste, el año en que las promesas se cumplan.

Que sea éste, el año de las decisiones emprendedoras.

Que sea éste, el año en que nos llenemos esperanza.

Que sea éste, el año del amor, el año de la unidad.

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NOTA:

articolo pubblicato sul numero 76 di Africa e Mediterraneo, nell’ambito del dossier “L’arte crea legami. L’arte socializzante come mezzo di dialogo interculturale”

www.africaemediterraneo.it

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RIFERIMENTI IN RETE:

www.tallerlenateros.com/

www.cincopuntos.com/authors_detail.sstg?id=73

http://danielaterrile.wordpress.com/2009/01/19/ebbrezze-e-sortilegi-incantesimi-delle-donne-maya/

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ABSTRACT ENG

Located in Cristobal de las Casas, in Chiapas, Mexico, Taller Leñateros is a specific publishing collective where contemporary Mayan artists create their work. Founded in 1975 by the famous poet Ambar Past, Taller Leñateros has as objective to convey, enhance and spread the values of the Mayan culture across the world. Taller Leñateros also contributes to the conservation of Native American languages and ancient traditions by keeping their majestic culture alive in addition to recycling agricultural and industrial wastes turning them into books as well as pieces of art.

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