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Dare figura al dolore di esistere significa dare figura a se stessi. Questa è la lucida testimonianza che Flavio Ermini ci consegna con Il secondo bene; un libro che ci aiuta a prendere coscienza del tragico destino della vita umana.
Accompagnato da un’ampia riflessione critica di Franco Rella, Il secondo bene è un saggio che mette a tema il compito terreno dei mortali. Quale sia questo compito lo indica Sofocle: «Tornare al più presto da dove si è venuti», ovvero tornare al bene che ogni bene supera: il non essere.
Con grande chiarezza espositiva, Il secondo bene vuole descrivere la complessità e il potere illusorio dell’essere umano nel suo cammino terreno. Con disincanto registra che iniziamo e terminiamo il nostro percorso terreno nella tenebra più fitta, una tenebra che nessuna forma di luce potrà mai rischiarare. In questo inesorabile movimento è racchiuso il destino dell’essere mortale. Il nostro compito è prenderne atto attraverso la parola e l’esercizio del pensiero.
Lungo questo percorso conoscitivo, Il secondo bene giunge a farci dialogare con poeti, narratori e pensatori la cui parola in proposito appare autentica e decisiva: da Eraclito a Trakl, da Dostoevskij a Nietzsche, da Hölderlin a Heidegger, da Leopardi a Musil.
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Flavio Ermini, Il secondo bene.
Saggio sul compito terreno dei mortali – Moretti&Vitali Editore
Riferimento in rete: http://www.anteremedizioni.it/flavio_ermini_il_secondo_bene
intervista di Laura De Luca con l’autoreper Radio Vaticana:
http://www.radiovaticana.org/pef/Articolo.asp?c=582701
Tornare al più presto da dove si è venuti- Luisa Fornero, e prima di lei le molte donne che cita, di epoche diverse, esprime lo stesso concetto nel suo libro Il dio delle donne ma la finalità è profondamente diversa e molto,molto più fertile.ferni