Krzysztof Nowakowski
Luce al mio faro virtuale a quello di Capo d’Orlando, appena sotto il Monte della Madonna.
Contrafforti immensi di ondate di pioggia
si spezzano dinnanzi, innocui come un soffio
e il faro – come nelle scene, un minareto addossato
alle rupi del Capo su la scogliera, fa roteare le sue
tangenti luminose a trafiggere le corporature
minacciose e vane, i fumi del fortunale”.
Scrive così Lucio Piccolo ne La Bussola, cantando il suo faro e, in fondo, quelli di tutto il mondo.
Incontrai l’opera di Lucio Piccolo tra i vicoli poco illuminati, poco noti, poco segnati dalle guide turistiche ufficiali della poesia. Acquistai i suoi due più importanti libri sul banco di un venditore ambulante, a metà prezzo, sotto una catasta di chili di carta e brillanti copertine. Mi colpì mi insegnò mi rimase dentro, accanto al desiderio di conoscere fisicamente la sua casa, il suo straordinario giardino, la vista mirabile verso cui si affacciava quotidianamente e, non ultimi, il famoso cimitero dei cani. Non si tratta di una morbosa curiosità ma di un vero e proprio approfondimento della poetica di questo artista accantonato dalla critica, poco conosciuto, non elogiato abbastanza. Di fatto, Lucio Piccolo stringe un nodo profondo e vitale con il luogo che abita, tanto da cantarlo con una coltissima voce lirica su due opere fondamentali: Canti barocchi e altre liriche, Milano, Mondadori, 1956 e Plumelia, La Seta, Il Raggio Verde e altre poesie, Scheiwiller, 2001.
In occasione di una mia recente presenza proprio a Villa Piccolo, a Capo d’Orlando, ho ricevuto questo studio illuminante e quanto mai opportuno, firmato a quattro mani dal prof. Franco Valenti, esperto biografico di Lucio Piccolo e del cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa assieme al poeta, studioso, Diego Conticello. L’opera ha un taglio narrativo e fotografico, proponendosi di motivare con rigore e chiarezza una propria interpretazione critica della poesia dell’autore siciliano, in modo da rovesciare completamente quel ritratto pregno di simbolismo barocco oscuro, densamente esoterico, così come ci è pervenuto.
Franco Valenti e Diego Monticelli, dopo una ottima introduzione, espongono la biografia del poeta (Palermo 27 ottobre 1901 – Capo d’Orlando 26 maggio 1969) con un corredo di fotografia e note culturali e storiche a completamento, utili per il lettore che ignora Piccolo e interessanti, con verticale approfondimento, per il cultore. Proseguono poi, con delle vere e proprie immersioni nei testi agendo con lente d’ingrandimento sugli spazi vissuti dal poeta: avviene, perciò, un lento e progressivo disvelamento dei significati lirici codificati come oscuri e invece riconducibili a oggetti, prospettive, luoghi, fatti, assolutamente reali , tangibili, del quotidiano del poeta.
Questo taglio originale di critica letteraria e di documentazione storica ha una qualità pregevole perché viene strutturato con nitore e rigore, affiancandosi all’antologia poetica e fotografica. La lettura dell’opera, inevitabilmente, viene stimolata e invitata ad assistere, entrare, partecipare intensamente all’intimità domestica ed esistenziale, oltre che artistica, di Piccolo. Suggestive immagini si coniugano con i versi.
Notevole la bibliografia critica e quella delle opere del poeta, comprese le traduzioni che fino ad oggi sono state edite.
Perfino le indicazioni di tesi di laurea e dei siti internet tra cui, indispensabili: www.luciopiccolo.it e www.fondazionepiccolo.it.
Continuo a soffiare con tutta me stessa verso la piccola piccolissima editoria quando promuove qualità, in questo caso rivendicando l’eccellente valore di un poeta quasi dimenticato. E continuo a ringraziare chi si china con assoluta serietà, anni ed anni, sull’opera degli altri, silenziosamente, come archeologo, proclamandone giustizia e significativa bellezza.
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Altri riferimenti in rete:
http://www.albertocarollo.it/blog/2011/05/13/barocco-amorale-intervista-a-diego-conticello/
Franco Valenti/Diego Monticello
Lucio Piccolo poesia per immagini “Nel vento di soave”
CAEfor, Troina, 2009, Euro 18
Città Aperta Edizioni 94018 Troina (En) tel 0935 653530
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Da: Gioco a nascondere
Se noi siamo figure
di specchio che un soffio conduce
senza spessore né suono
pure il mondo dintorno
non è fermo ma scorrente parete
dipinta, ingannevole gioco,
equivoco d’ombre e barbagli,
di forme che chiamano e
negano un senso.
Lucio Piccolo
Grazie Ferni per questo magnifico omaggio a Lucio Piccolo,aristocratico (barone di Calanovella) cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, musicista, studioso di filosofia, matematico, conoscitore di poesia antica e moderna nei testi originali. Mary
http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=article&sid=9539
Devi ringraziare Anna Maria, è lei che illumina col suo faro chi sta nel vasto mare della parola ma spesso non resta sotto la luce del riflettore. Grazie della sottolineatura, Maria. f
Un poeta dalla notevole sensibilità,che non conoscevo bene,dotato di un breve ma intenso eloquio poetico,dalle poche parole,ricercate,talvolta semplici ed efficaci.Ugo Berardi.