salvador dalì
Bat i chiriè
pietà popolare e poesia
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Chiesa di San Giorgio– Montagna in Valtellina
30 Marzo 2012 – ore 20,45
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Alcuni dei nostri ricordi d’infanzia più vivi portano i segni dei lunghi cerimoniali liturigici a cui abbiamo assistito in occasione delle festività solenni. Con gli occhi incantati dai paramenti, e quasi protetti da questi schermi-apparati, sperimentavamo in nuce il senso più profondo della vita.
In particolare la Settimana Santa con il suo corredo di sofferenza, di morte e infine di resurrezione, momento nel quale, in una tensione sublime fra gli opposti, si toccano in sequenza il fondo del dolore e la gioia più alta, ha impresso alle nostre vite quel processo energetico che proprio dei contrasti si nutre.
Altri schermi, altri apparati, incantano oggi il mondo dei bambini, e la liturgia ha rinunciato a molto della sua solennità. Non è questo il luogo per approfondirne le ragioni. Qui vogliamo soltanto far rivivere alcune immagini, alcuni suoni e anche alcuni aspetti di quell’antico prodotto dello spirito che è la pietà popolare. Aspetti forse sopiti, ma sicuramente non morti, che si inseriscono perfettamente, a volte anche in stile antitetico e paradossale, dentro la liturgia.
La tessitura che regge la serata è una serie di mie poesie, la maggior parte delle quali è raccolta sotto il titolo “Versi incompiuti sulla forma della croce”; incompiuti perché la croce rappresenta il massimo della verticalità e il massimo della orizzontalità, pertanto non si potrà mai porre un punto fermo al suo racconto. Sono poesie scritte nel tempo corrente, a riprova che la tensione degli opposti, che la forma della croce incarna, continua ad insistere e a suscitare interrogativi, cui seguono tentativi sofferti (e insufficienti) di risposta.
Fiammetta Giugni