Maki Horanai
MIGRANTI
mi condusse un angelo di farina–
ne feci pane, oro– lo mangiai…
riposai sotto il suo ritratto
djavas– lucerna indoeuropea
“Non dimenticare” levitò
il migrante israelita
“Non dimenticare” lievitò
il frumento d’Abissinia
“Non dimenticare” levitò
la segala siberiana dal Danubio
alimento nero, sguardo bizantino–
mi condusse un angelo di farina–
ne feci pane, oro e tempo– lo mangiai…
–poi continuò a dominarmi domineddio
.
NINA MAROCCOLO
Carissima Nina che piacere riincontrarti. Memoria e ancora memoria: mi lascio condurre… dal tuo passo. Grazie di cuore.
anna
il pane, l’incontro dopo il viaggio, lo stesso desiderio ora e sempre.
la memoria feconda l’abbraccio.
leggo, vi leggo tutte tutti, e in ognuno trovo quel pane che apre il cuore e rende vivi.
un abbraccio.
iole
“ne feci pane, oro e tempo– lo mangiai…”
la festa del dono si spezza e nutre ci abita e tiene al sicuro
grazie Nina
ti abbraccio forte
elina
“la memoria feconda l’abbraccio” (Iole Toini)
*
“Memoria e ancora memoria: mi lascio condurre… dal tuo passo.” (Anna Lombardo)
*
“la festa del dono si spezza e nutre ci abita e tiene al sicuro…” (Elina Miticocchio)
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Grazie di cuore per aver fatto vostra “Migranti”:
“la festa del dono si spezza e nutre ci abita e tiene al sicuro… “.
Un abbraccio pieno d’amore,
Nina
memoria implica anche la dissolvenza di qualcosa per permettere il passaggio, facendo sì che il tempo sia uno e non distaccato in presente passato e futuro. Ognuno di noi tramite affinché resti intero,intatto. Grazie anche da parte mia per questo contributo,ferni.
Carissima Nina, che belli, così forti, dolci e commoventi, i tuoi versi “migranti” anch’essi verso di noi…
Grazie del dono, un abbraccio forte e un augurio di cuore per te, per i tuoi cari, per la tua poesia.
Mariella