.
Insiste la piaga
Che non si trovano cardini
o mani pulite a cui stringersi
Dal rimbrotto al tetro biasciare
Nel rifiuto di non avere briciole
né pani da dividere o moltiplicare
Seduta sulla sedia che dondola
La donna pensa
Di quanti colpi ancora le sue armi
a salve potranno fiorire
Senza mai legare i chiodi al cuore
Presa come morsa la fede nel freddo
Di giorni spesi senza denaro o grano
Tramortita nel ventre per i piccoli bisogni
Sono come piccole luci di feltro quelle storie
sugli occhi
Come digitali sul fiato
(così purpuree e fioche)
La donna pensa
Che se le piaghe si allargano
il suo petto le divorerà
in un solo famelico imbuto
e sarà come se speranza volesse
dire di più per non tradire
le opere quotidiane del crescere
a grandi passi i figli del tempo
così piegato
in mille pezzi di noia e abbandono
per ciò che ci resta
nel crogiolo più stretto
Perché son volati via,
i nostri cigni.
.
FEDERICA GALETTO
“Senza mai legare i chiodi al cuore”
una scrittura intensa con passaggi che incidono che obbligano a guardarci mentre osserviamo e parliamo con noi stessi
grazie Federica
elina
l’eleganza di certa indimenticabile letteratura da entrambi amata
ciao Federica
Perfetta, con quel rimando al pane, alle briciole per il futuro dei figli e ai voli non più possibili
Liliana