Braulio Matos
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Mi sono decisa
ti scrivo una lettera perché voglio
sì voglio ancora Natale.
Alla grotta ho guardato
ma non ti ho veduto.
Vedo invece bambini
che rincorrono scalzi i loro giochi
fantasmagoria di tecnologia e oggetti sospetti
E li vedo
con languidi occhi chiedono amore
e io non mi sazio di stelle filanti o canzoni
E’ la mia anima
che senza vergogna ancora ti aspetta
aspetta quel tenero abbraccio dell’ atteso.
Eppure indignata
ho chiuso la finestra. Non volevo vedere.
Non volevo guardare chi non vuole sentire
chi non vede chi non sa avvicinare il dolore
per la miseria che ha in cuore e sta dentro casa sua
non la povertà degli altri, i meno abbienti, i disgraziati
i poveri cristi che si fanno in quattro tra casa e lavori
perché uno non basta
per far quadrare i conti
loro i notabili fanno la guerra con i tasti e i guanti bianchi
e della gente proprio non gli importa
Promesse, sempre e solo promesse
Che ora stanno attaccate al calcagno
e nella calza solo il buco già sfondato
Ancora scorre sangue
tra fanatici e poveri diavoli dismessi
non certo lesti come quelli che corrono al forziere.
A volte mi capita di piangere e poi immediatamente rido
perché significa che ancora sento, non mi è cresciuto il marmo dentro
e la libertà so che ha lo stesso odore del pane fresco
appena uscito dal forno
ha odore di bambino appena nato
è la luce di un cristallo che riverbera la neve al sole
Tutta un’altra cosa da un falso d’autore
In questo vuoto mondo dei balocchi.
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FEDERICA CABIANCA
una voce pulita che risuona di verità e attesa..nonostante tutto
grazie
elina
ci sono molte osservazioni qui dentro, fatte in punta di penna e con la voce quasi rotta. Grazie Federica.ferni
sa di verità, di pane buono, sa essere poesia
grazie a voi ,il natale è sempre una condivisione ,BUON NATALE
Buon Natale from all of us!