Eravamo stati con lei non molto tempo fa. Il nostro incontro ancora rintracciabile, risuona della sua voce, qui.
Ora salutiamo Beatrice Serra, che nella notte del 23 agosto scorso se ne è andata.
Lo facciamo leggendo la poesia di Franco Araniti
che ha reso possibile il nostro incontro con lei, un anno fa.
A BICE
Lenta-mente ti spegni sulla mezzanotte
dello spicchio della luna calante agostana.
Il tuo vallicello ha riverbero di candela.
Il tuo fiume, che tra coste s’infossa, lamenta
l’agognato addio con l’ululato dei cani.
La civetta ha già cantato la sua tristezza
sull’ulivo dei tuoi avi. Ha smesso prima
del tuo ultimo respiro per il tuo dì-partire
con sollievo. Tra le fronde del mandorlo
la tua ombra cerca spiragli di nuova luce.
Lieve ora ti calza la bandiera del tuo sindacato
mai tradito, anche nel dissenso, sempre amato.
A mani giunte non chiedi più aiuto alla morte,
la libertà ti riprendi per rincontrare l’amore.
Mi manca il tuo intimo “vaffa” a sorriso
tra due pieghe aristocratiche sulle labbra
ma mi conforta la fine dei tuoi patimenti.
Ciao Bice. Dovunque tu andrai, rimani
dentro la bontà e la pura contraddizione
a indicare che gli Esseri sono tutti uguali
siano essi animali o libera-mente persone.
Franco Araniti 23/24 agosto 2011 (Dipignano)
Sono convinta che non esiste separazione tra prima e poi, tutto è sempre. Per questo credo che se distacco abbiamo sentito è solo per un attimo, il passaggio, e subito la presenza si fa continuità. fernanda f.
Mi sarebbe piaciuto conoscerla. Rispondo con Celan che in Sprich auch Du (Parla anche tu) prefigura “una rigenerazione dal nulla, della lingua dal silenzio, della luce dalla tenebra” “Guardati intorno:
guarda, come tutto diventa vivo intorno –
nella morte! Vivo!
Il parlare vero, è parlare fatto d’ombra.”
…a sostegno della profezia avverata nelle tue parole, dal tuo amore per questa donna. Un abbraccio a Lei e a Te. anna petrungaro