Cristina Bove : Ancora poesia

Ethan Murrow

Le avevo chiesto d’inviarmi qualche poesia, so che fa piacere d’estate leggere qualcosa che ti porti ancora più lontano e dentro te stesso, un mondo che solitamente evitiamo con cura di praticare. Ci sono troppi angusti crepacci e rovine in cui non vogliamo perderci, in cui, soprattutto, non vogliamo riconoscerci e riprenderci. Lei, Cristina Bove, mi ha dato l’indirizzo delle sue ultime poesie  e mi ha detto, entra, prendi ciò che vuoi. E’ stato come avere le chiavi di un territorio in cui si coltivano piante da frutto e si allevano animali di ogni specie e non si può, non si può certo  andarci con il carretto della spesa, prendere  a caso un po’ qua e un po’ là tra i tanti sentieri di quelle coltivazioni.  Guardavo in giro e mi dicevo:- ecco, questo testo lo prendo. – Subito a due passi, ripetevo la stessa osservazione. Ad un certo punto, guardandomi la schiena, mi sono resa conto che avevo davvero riempito la mia soma e, fosse stato per la libertà datami di scegliere, ne avrei prese ancora di poesie. Ho deciso che dieci, era un buon numero, una raccoltina consistente per tenere compagnia a chi, in vacanza, soffre un po’ di solitudine, solitudine da poesia. Ma se queste ancora non bastano, potete andarci direttamente, Cristina è accogliente e il luogo non è così lontano. In ogni caso, per risparmiare la fatica, lascio il link diretto. Basta un click e…siete arrivati. Buona lettura a tutti e naturalmente grazie all’ospitalità di Cristina.

http://ancorapoesia.wordpress.com/

f.f. 8 luglio 2011

.

Ethan Murrow

NODI E NODI

C’è una macchia nera che avanza
finge d’essere nube
invece ha zanne
il mio cuore ha paura
se lui mi dice cara
dovrai cavartela da sola
parla
un giovane di mille giri fa
quando le danze
avevano negli occhi
già il destino

a un ragazzo smarrito
grido non puoi non voglio
che ti attanagli il tempo
e la parola rotta
il crollo delle case
la disfatta
le strade le stagioni
i triangoli apposti sulle strade.

Annunciate alle linee di dogana
vengono navi pavesate a notte
i passeggeri
s’appressano all’imbarco
alcuni sottobraccio
per non restare soli.

Io sulla riva aspetto
ti porgerò la mano per l’attracco.

*

SINTROPICA

Spogliarsi a strati
ritrovarsi al centro
un mantello di lacrime piegato
sulla thonet che finge
nuda
d’essere un servomuto

le tuniche mieliniche
rallentano i contatti
svuotano del passato
le tempeste
o le lunghe dormite sui divani.

Arrivano
abitatori d’iperboree lande
forieri d’uragani e d’ombre lunghe
sotto cieli striati a disaurora

le procellarie e il loro grido

l’incostanza dei cieli.

.

Ethan Murrow

DISIMPEGNO (quasi un corridoio)

Adesso parlo piano
mi è consono il profumo
l’oro della calendula in giardino
o le tracce del merlo
________a dire cose
meglio delle parole
d’altra parte, spente le luci su
quadriconcetti appesi capovolti
viversi a fianco a testa in giù
resta difficile
_________ una moria di lettere
al monte di pietà
battuti all’asma
un anello di fumo e qualche rima
rimaneggiata tanto per

*

E SI DIBATTE

L’uomo ha la sua vita
non somiglia alle foglie
che nell’intermittenza di stagioni
assumono i colori del distacco
__________scissioni cerebrali
un qui da ipotizzare
un allora di miti sotto gli archi
gli dei sempre indisposti
che da millenni esigono attenzione
__________ l’uomo distolto
stolto
impresso nell’argilla primordiale
non s’avvede che l’ultimo creatore
è il distruttore.
Dal momento che nasce
a fin di bene
a fin di male
che ne possa dedurre informazioni
___________questo non s’ha da fare
e le presunte idee
le speranze d’esistere immortale
col dovuto rispetto
all’uomo
sia ben chiaro
depongono a sfavore
d’una qualunque logica parziale.

.

Ethan Murrow

LINEA D’ORIZZONTE

Messinscena d’azzurro
la ribalta
una platea di sabbia
tondeggianti minuzzoli di pomice
___________ cospargono la rena
tentavo di convincermi
nell’essere distesa
da secoli in attesa d’una voce
___________ dicevano di noi
lacrime disuguali
ma presto avrei saputo che le vele
non diventano ali
tu capitano d’una nave spersa
senza timone né destinazione
____________io diventai sirena
e fu impossibile
tornare a camminare

*

TESI ANTITESI SINTESI

È stato un attimo
ma in quell’attimo ho sospettato
di non esistere
_____________siamo sicuri?
dice
che per essere
basta sentirsi vivi?
Quella che dice ha occhi
anche mani
e altro
dico
ma sono sicura
che esista?
_____________Mon dieu
ton dieu
son dieu
leur dieu
eccetera
_____________ sub/li//mi/na/li
ah!
Eh sì!
Volta la faccia amore
vedi la stonatura
degli epitaffi? Erano lini e fasce.
E a dirla tutta
_____________ tra le righe
si potrebbe in itinere morire
e non esistere
repeat repeat repeat
ab aeterno
ad aeternum
(l’altra mica sa di latino)
______________ e questo scherzo
siamo sicuri che
sia veramente scritto?

.

Ethan Murrow

CECI N’EST PAS UNE FEMME
Ai cancelli del cielo

come in un quadro di Magritte
________________certo bisognerebbe riprodurla
quale oggetto sospeso
che se fosse una pipa
sarebbe perfezione di modello
invece si dibatte gambe e braccia
il mare a specchio
________________e non si può fissare l’onda
il respiro è risacca.

Per dipingere il corpo d’una donna
servono mille nuvole
orologi piegati al cavalletto
rose di sangue e tele
spiegate tra due mondi
e tutti i nati _____________e tutti i morti.

Per dipingere il cuore di una donna
ci vogliono i colori degli dei
non basteranno mai
quelli degli uomini.

*
IDRARGIRIO

Mimose di metallo
ci rotolano intorno
sono storie narrate alle pareti
ai letti
sui pavimenti sembrano disposte
in lingua sfera

in ciascuna una forma
che a dirla si frammenta
e già sparisce

accade che si accorgano i vestiti
di coprire un nonnulla di concreto

e allora ci chiediamo
da quale sogno ancora
non ci siamo svegliati

.

Ethan Murrow

ES-TEMPORANEA

Se vi dicessi come sono deserta
nei miei voli di notte
quando le ore sfatte danno tregua
ai piedi
e mi trovo nei punti più impensati
dei cieli
__________________________da dormirci accanto
senza sapere tutto
se all’improvviso avessi freddo e pronunciassi un’ala
forse
uno spiraglio d’infinito
diventerebbe fiamma

*

NELL’UNIVERSO. PUNTO

Non potrei mai sentirmi prediletta
nell’offrire a un’immagine di Dio
cose già sue
i suoi stessi colori
o me
che infinitesima
sono sua emanazione

non potrei mai ritenermi speciale
nel rendergli di me quella che sono
visto che tutto quanto
è sua infinita essenza
e mi contiene

e non potrei pretendere
di studiarne o conoscerne l’immenso
riducendolo in tomi
in morali da ridere
comandamenti e numeri
crearlo
a immagine degli uomini.

**

Altri riferimenti in rete:

http://www.poetare.it/bove.html

http://giardinodeipoeti.splinder.com/

http://cristinabove.splinder.com/

15 Comments

  1. Cristina Bove: una poetessa di valore, da leggere a strati, dal massimo al minimo e ad ogni rilettura c’è un nuovo passaggio, un’ascesa, un belvedere, un nido d’aquila e il punto da cui anche il lettore può spiccare voli a piacere.

  2. Ringrazio io te Cristina, per la straordinaria ospitalità nella tua casa, ampia, piena di scorci, di aperture prospettiche e coltivazioni di poesia.ferni

  3. giocando col titolo del post potrei dire che la poesia di Cristina è ancora di salvataggio, sollievo, vagabondaggio,presenza oltre la “latitanza” di alcuni giorni
    sto conoscendo la sua scrittura accogliente poichè schietta, che dice la vita, le cose così come stanno lasciando un pieno d’aria al lettore, per continuare la lettura e navigazione
    ringrazio Fernanda per la scelta operata tra versi e immagini

  4. E SI DIBATTE

    L’uomo ha la sua vita
    non somiglia alle foglie
    che nell’intermittenza di stagioni
    assumono i colori del distacco

    Anche noi dentro la carne del tempo,anzi suo pasto preferito- francesca

  5. Presentazione, scelta di testi e di immagini rivelano una lettura che sa scoprire le pieghe più profonde (e sono tante) della poesia di Cristina Bove, poesia che non smette mai di meravigliare per acume e sensibilità, originalità dell’inventiva e precisione nella scrittura.

  6. Elina, ti ringrazio della stima e delle tue belle considerazioni sulla mia poesia.

    Francesca, è vero, la vita ci divora con tutto il nostro pensiero, compresa la poesia… un’intuizione molto profonda.

    Anna Maria, mi fa sempre tanto felice ogni tuo apprezzamento.sulla mia poetica. Sai bene, d’altronde, con quanta stima e affetto io lo accolga.

    Ferni, un abbraccio.

    1. non ringraziare me Cristina, tu sei la voce di questa stanza piena di gente.Ciao.f

      seduta sul terrazzo,quasi sciolta dal caldo,bevo limonata e ascolto Buena Vista Social Club.

  7. anche qui gran caldo Cristina, non un filo d’aria se non quella del ventilatore, comunque calda e pesante,ti lega le gambe e sembra difficile deglutirla, come un boccone troppo grosso. Buena vista.f

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