Marsel Van Oosten
NULLA E’ IN REGALO
Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.
E’ così che stanno le cose,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.
E’ troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle.
Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.
Su alcuni grava l’obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.
Nella colonna Dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.
L’inventario è preciso
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.
Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso di aprirmi
quel conto.
Chiamiamo anima
la protesta contro di esso.
E questa è l’unica cosa
che non c’è nell’inventario.
WISLAWA SZYMBORSKA
.
Marsel Van Oosten
VIVERE UNA SOLA VITA
Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
NDJOCK NGANA
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Marsel Van Oosten
Fingere tutta la vita che il loro sia il mio mondo,
e sapere quanto infamante sia tale finzione.
E tuttavia che fare? Se mi mettessi a urlare
e a profetare, nessuno sentirebbe.
Non a questo servono i loro microfoni, gli schermi.
Altri simili a me vagano per le strade
e parlano da soli. Dormono al parco, sopra una panchina,
o nei sottopassaggi, sull’asfalto. Troppo poche le carceri
per rinchiudervi tutti i poveri del mondo.
Sorrido e taccio. Ormai sono al sicuro.
Sedermi a un tavolo di eletti – questo mi riesce bene.
CZESLAW MILOSZ
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Marsel Van Oosten
Non attendo nessuno
eppure guardo sempre la porta.
Nessuno domanda più all’ombra da dove venga,
né che cosa sia.
Il segreto è la chiave dell’anima – diceva – e la poesia,
la parola del segreto.
Perchè egli ci lasciò la sua tristezza
seduta sull’orlo del cielo come un angelo obeso.
GIUSTINO CHEMELLO
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Marsel Van Oosten
IL VUOTO E LE FORME
Se il muro fosse di pietra e non d’aria,
se attraverso il muro non si toccassero gli alberi,
se le alte sbarre d’ombra che ti rigano l’anima
fossero l’ombra di vere sbarre a cui potersi aggrappare,
se ricordassi lo scatto d’una porta che si chiude
alle tue spalle e il tintinnìo delle chiavi
alla cintura del carceriere che si allontana:
quale sollievo ne avresti nell’orrore!
Perché ciò che si chiude può tornare ad aprirsi,
la rocca più imponente può essere distrutta.
Ma dove sei non è porta, e nessuna porta s’aprirà.
E non è muro: nessun muro sarà abbattuto.
Le sbarre d’ombra sono le vere sbarre,
non saranno divelte. Tu confini con l’aria,
tocchi gli alberi, cogli i fiori, sei libera,
e sei tu stessa la tua prigione che cammina.
MARGHERITA GUIDACCI
Una più bella dell’altra, una bellissima poligonale.Grazie.G.
Scusa ferni,ma stai sparando delle immagini che sono…bellissime.Ma dove le trovi????????? Bellissime le poesie, tutte, messe da parte per i giorni neri e avari. V.
bellissime tutte e la prima me la sono copiata, per non scordarmela. francesca
I tuoi sassi bianchi lungo il percorso…
Un saluto a tutte, ieri ero intenta a “tessere” e mosaicare(!!!!) e poi era un caldo infernale, oggi sembra andare un po’ meglio, hanno promesso pioggia in arrivo, anche grandine ma spero che quella si stemperi altrimenti è rovina. Sassi bianchi, come dice Iole, ma tremendi! Vi abbraccio. f
Bella questa proposta, che spero continui ancora, offrendo altri autori e sguardi e proponendo nuove geometrie della parola. Angela