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E’ approdata a Rovigo, in Pescheria Nuova, ha portato parole e versi per l’inizio del Solstizio d’estate 2011, forse percependo l’acqua segreta dell’Adigetto, sepolto sotto un corso di storie di pace e di guerra, di fame e di pena, dopo aver girovagato per altri luoghi, altri lidi e spiagge, dopo aver toccato gli occhi di molte persone e non solo gli occhi. Ha un’anima quella barca, il legno di quella barca e non fatichi a trovarci un’essenza che è comune a tutti noi. L’albero e la linfa dell’albero, l’acqua dentro e intorno, il cielo dentro. Non è cosa da poco condividere l’immenso!
Ma a questa barca personalmente devo molto, è da questa di Italo lanfredini che è nata l’idea dell’arca, l’ARCA SELVATICA, dei riti intorno alla barca delle storie vissute, di quelle inventate o costruite, storie che si specchiano tutte nell’acqua della vita, che s’immergono nelle acque della memoria collettiva.
Quando la vidi, quest’opera di Lanfredini, rimasi colpita e scrissi un testo, che poi gli inviai e lui, gentilmente come sempre, l’ accolse scrivendola in una tavoletta d’argilla. E’ stato come scrivere sulla mia-nostra pelle, argilla anche noi, un’argilla che canta e si decanta di tutto quanto il cielo le depone in corpo. Se avete voglia di fare un giro, andate a vederla, è una barca che dice, dice poesia, anzi, è essa stessa poesia, persino il truciolo asportato è sillaba sonora.
fernanda ferraresso- 5 giugno 2011
In un legno
ho scavato una nave
e dentro vi ho deposto la mia navigazione
c’erano argille cotte al sole chiavi di volta
pozzi profondissimi
ventagli di sonorità dei venti
e a prua dove le onde prendono casa
ho posto un embrione di poesia
che culli la mia
rotta e muti i sogni
trovino sillabe oltre l’udibile
liberino la mente dalla gabbia del frastuono
questa confusione che accerchia
e spezza le corde delle vele
che vorrebbero bere l’aria
intatta la mia soletudine.
f.f.
Da L’ARCA SELVATICA- Riti intorno all’arca-barca delle alleanze tra mondi d’acqua e rotte di navigazione
da quando l’ho vista per la prima volta spesso ho fatto ritorno a quel legno-sostanza, pregiati sono i versi di Fernanda e fantastica, profumata e porta verso l’immenso, la navigazione appena iniziata
Elina