Marika Bäumler
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La fragilità che ho dentro ha laghi oscuri
che non si addicono all’innocenza della neve.
Con pudore, sotterro il corvo
che gracchia quando il tempo si arrota
tra paure millenarie. Ugualmente
di suoni si riempie la mia stanza
quando accorre il sole a battere le spighe
alle finestre. Odori di spezie – a graspi, a fiotti
mondano la cenere alle vesti.
Una gioia bianchissima torna a cantare la pelle.
La pena si dissolve; e io muovo fra gufi di fiabe, stelle
entusiaste che fanno cruna fra l’occhio e il cuore.
Così un veliero solca il tempo buono,
l’autentico respiro fra il buio e me.
Iole Toini- febbraio /aprile 2011
Ogni volta resto stupita dalla capacità di questa autrice di portarmi con sé, attraversando cose che sembrano essere caratterizzate dall’insignificanza e invece sono corpo della profondità della nostra terra interiore. Annabelle
una poesia – porta verso un’osservazione interiore, uno scavo, giù giù per risalire al colore che solo la gioia “bianchissima” serba
meravigliosa scrittura
Elina
Una gioia bianchissima torna a cantare la pelle.
Grazie a Iole.
Cettina
Grazie a tutte!
iole