N° 5- IMMERSIONI di E. Miticocchio: Sette passi nel colore e… nel corpo vivo dell’aria di Marco Munaro

Duy Huynh


Vi sono testi che catturano lo sguardo del lettore, lo sospendono quasi, nella luce che emanano. Il giallo, l’oro che danza, è tangibile, non solo intuibile, particolarmente in un testo, tra tutti quelli dell’intera raccolta di Marco Munaro e titola SETTE PASSI. Come accade spesso, quando mi immergo nella parola, cerco de visu personaggi e/o immagini figurative che “inscenino” il tessuto di quella scrittura. Ho percepito così un’assonanza tra il testo, che ho indicato, e alcune immagini appartenenti alla produzione pittorica di Duy Huynh, dove è evidente l’assenza di una tinta dominante e, piuttosto,è viva la presenza di bagliori d’oro. Potrei chiedermi quale sia lo scenario in cui muovono i personaggi di Duy Huynh e quale sia la terra, quale il nome, in “SETTE PASSI”.

Duy Hunyh

Duy-Huynh_Strung-Together.j

La terra è in entrambi fuggevole, ora questo ora quello, con precisione di passo, è nel pensiero, nel sogno che chiude i passi. Ora tracciando personali linee di visione spezzerò l’andamento della lettura e vedrò, tra le righe, le suggestioni della pittura. Il testo così “decomposto” sarà poi ripresentato nella sua veste organica.

SETTE PASSI

Nel famoso girotondo
nel villaggio sugli alberi
è aprile. Le gru ruotano
nel cielo, due anatre avanzano nel grano

e io corro su sparse parole, tracce
come teste di pali
nelle sabbie mobili

...

Ho in mano una ridicola luce
accesa dal vento

e guardo nell’acqua
verbi divenuti dune
infilzati assiderati

e penso e sogno la vigna di Comenio
e i granai di Bratislava.

.

Sarò, tra poco, al cancelletto di legno
dove arrivava il postino col mare

Gli vado incontro tra gli orti.

 

Eccola, infine, la poesia, esatta nel confine della pagina,  precisa e nitida nell’incontro.

Da Nel corpo vivo dell’aria, Marco Munaro- Il Ponte del sale Editore

.

SETTE PASSI

Nel famoso girotondo
nel villaggio sugli alberi
è aprile. Le gru ruotano
nel cielo, due anatre avanzano nel grano

e io corro su sparse parole, tracce
come teste di pali
nelle sabbie mobili

Ho in mano una ridicola luce
accesa dal vento

e guardo nell’acqua
verbi divenuti dune
infilzati assiderati

e penso e sogno la vigna di Comenio
e i granai di Bratislava

Sarò, tra poco, al cancelletto di legno
dove arrivava il postino col mare

Gli vado incontro tra gli orti.

17 Comments

  1. è stato davvero bello preparare questa nota
    ho voluto condividere il mio modo di sentire un particolare testo intervallato da alcune immagini
    continuerò su questa strada, creerò altri “intrecci” , nuove coniugazioni

  2. avevo in mente diverse cose, potevo sviluppare la lettura in modo diverso
    forse separando i due canali (scrittura, pittura) e facendomi “lettore” di ciascuno
    infine ho pensato di farmi guidare dalla visione, dai colori “sospesi” di questo giovane artista vietnamita per condurli alla poesia, guida l’una dell’altra
    tra le immagini scelte mi ha emozionato l’incontro col mare attraverso un cavalletto poichè la scrittura non è forse visione “attraverso”?
    grazie a quanti hanno letto
    Elina

  3. I miei complimenti, cara Elina. Un bel percorso ricco di suggestioni, parole in versi e immagini, che si alternano, si commentano, si amplificano le une con le altre. Sai già quanto mi piaccia Duy Huynh. Lo trovo molto adatto, come scelta, all’ “intreccio” con i versi di Munaro che ho particolarmente apprezzato. dmk

  4. Complimenti!!! Incantevole questo percorso di scomposizione nella simbiosi delle arti.

    Si potrebbe realizzare anche una videopoesia con quella musica e le immagini che hai scelto, per i rispettivi frammenti.
    daniela

  5. Semplicemente, INCANTATA.
    Trovo il tuo modo di leggere il testo, “dilagante”. Pervade la mente e il cuore, unificando la pluralità delle sensazioni che arrivano dalla dimensione visiva e da quella di lettura.
    E’ proprio “tutta tua”, la stessa capacità che l’acqua possiede, quando, quasi senza che la si percepisca, ti lambisce e ti colma, assorbendoti di sé.
    Prendi al laccio l’emozione e, porti chi ti legge in quegli incroci magici,
    in quell’universo interiore denso di sentimenti, dove la parola é musica e l’immagine… poesia.
    Un grande abbraccio, Giusy.

  6. C’è grande sensibilità in questa tua “immersione” nella parola e nelle immagini. Una nota originale e molto emozionante. Due volte poesia.
    Grazie Elina :)
    Stefania

  7. gentile Elina,
    volevo ringraziarla per la sua passeggiata nei miei versi, che mi ha sorpreso e dato gioia.
    Ho avuto modo anche di vedere il video poi realizzato con movimenti e voci: sentire la voce mi ha commosso. bellissime le immagini e bellissimo che lei abbia trovato con libertà e freschezza tanti accostamenti e suggestioni, per restituirle in dono.
    Con gratitudine.

    marco m.

  8. la luce percorre la visione-scrittura e il lettore non può che cogliere il suo passaggio e mutamento tra le “stanze d’aria”
    è come entrare in una grande casa con spazi aperti, dimorarvi, farne quasi parte per poi uscirne “remoti”
    ma anche prossimi, generati dall’incontro, forse non lieve, ma vivo
    sono lieta per questa piccola cosa, segno di affetto per la poesia

  9. un cerchio che si allarga. ha come fulcro la parola scritta. le atmosfere trovano le loro corrispondenze nell’arte pittorica. i suoni, nella suggestione profonda che il “lettore” cerca di esprimere attraverso la propria oralità.

    grazie a Marco ed Elina

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