fan ho
Avevo un pugno
di aste dentro la penna
Le ho inchiodate al foglio
senza fare rumore
strisciando solo
il rosso dell’inchiostro.
Volevo si vedesse chiaro e lontano
la libertà
di esistere
di scrivere
di leggere
Sono già venuti
in due a stracciarmi
come un foglio
poi in tre per aprirmi la bocca.
Volevano strapparmi la lingua ma
l’avevo nascosta
nel rosso del sangue.
L’ultima asta
non prevedeva l’opportunità
che per paura mi svendessi.
.
fan ho
C’è una stanza che tengo chiusa.
Nel basso.
Nel ventre della memoria.
Dentro c’è la mia morte.
La covo come si fa con un figlio.
Notte e giorno azzittita e
giorno dopo notte
risparmiata.
Ho visto come si fa
ad ammazzare e ho imparato
ad uccidere l’omertà in me stessa.
non so proprio come si possa leggere e non lasciare neppure una virgola, un cenno per dire che esiste un’inchiostro che grida ascolto
Elina
sono per L’impoetico.Ciao.f
sì scriverò anch’io
ciao Ferni