7 Comments

  1. Ringrazio con particolare calore Riccardo Ianniciello, per averci inviato questo suo saggio. Come già ho avuto modo di dirgli, Thoreau è un autore di cui sento vive in me le osservazioni e le affermazioni. Tagliano la consuetudine di abitare i luoghi ritenendoli un naturale possedimento di chi detiene ” la cultura della logica” e innescano la miccia della responsabile condivisione della vita ad ogni livello e in qualunque dislocazione la si “abiti”.
    fernanda

  2. il saggio è denso, fitto di richiami da percepire e praticare

    “Che cosa ricerca Thoreau nella natura? Ogni singolo fenomeno naturale e ogni essere vivente sono importanti tasselli di quel grandioso libro della vita e dei processi biologici che egli cerca di leggere e di interpretare, per poterli infine scrivere e cantare”.

    Da approfondire, chiarissimo

    Elina

  3. Un ottimo, interessantissimo saggio su uno scrittore, filosofo – di – vita e natura che amo da sempre. Da approfondire, senza dubbio.

    “Trascrivere la natura e la storia che in essa si incide; scrivere dunque, come gesto vivo, scrivere come vigoroso atto d’amore verso la realtà, come espressione di una totale esigenza di realtà”

    Thoreau

    1. Oggi, 25 aprile, è giornata di grandi e durissime memorie. Ricordare nel 2010, purtroppo,significa ancora esibire una giornata in cui si sperpera la retorica su ciò che è STATO, su ciò che è luogo, ed è stato in luogo di troppi morti, che ancora continua ad imbastire col filo della distruzione ogni tipo di rapporto con l’ambiente e con le etnie che abitano il pianeta, con le specie che stanno estinguendosi per mancanza di attenzione, per tutto ciò che non ha rispetto per il luogo, che supera i limitatissimi confini di ciascuna nazione, di ciascuna edizione ed esibizione di un potere che nessuno ha realmente. Oggi gli scritti di Thoreau, ma anche di Gandhi e M.L.King, di Krishnamutri e di tutti gli altri che hanno portato la parola oltre il muro di se stessi è un fatto, non è una teoria, non è idolatrare utopie, è necessità.Se l’uomo non apre il fondo di se stesso e se non lo guarda e vede il suo precipizio, allora anche l’uomo è una specie in via di estinzione.Se non capirà che comincia dal cambiamento di se stesso tutto è solo vuoto.
      Ringrazio Riccardo Ianniciello per quanto ha offerto alla nostra riflessione.fernanda f.

  4. Complimenti,Hai scritto cio che ho sempre pensato ed è una vergogna che “appunti indiani” di Thoreau non venga tradotto visto che rappresenta uno straordinario saggio umano e antropologico soprattutto se unito alle citazioni che Thoreau fa agli indiani nelle altre sue opere

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