Lustrante d’acqua- Rosaria Di Donato

Bill Viola– Isolde’s Ascension


E’ davvero un telo, un telo impermeabile la sostanza  della poesia? Un velo candido, un velo cangiante, un tessuto di rugiada in cui il mondo si riflette? Oppure quelle minute, gocce d’acqua, strappano di dosso al mondo, grande globo luogo di banalità, affermazioni comuni, superficiali, tanto quanto anche solo una goccia d’inchiostro, un  verso, una virgola , riescono a spaziare i mondi prima e dopo,  lavando gli occhi  agli uomini, avvicinando alla luce, anche quella della parola, ciò che stava nel buio, nel buio di ciascuno? Ma la parola non è  una sequenza di segni e significati? Nelle volte della parola si addensa una fede, un incenso che sale e,  a volte, ha un odore di laicità,  a volte di  religiosità,  comunque un rito sacro poiché ciò che brucia in quelle ceneri è, sempre, l’uomo?

f.f. -18 aprile 2010

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Ari Abramczyk

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Da LUSTRANTE D’ACQUA- Rosaria Di Donato, Genesi Editore Torino 2008

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spazio musicale

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c’è un girotondo
di bambini ed angeli
sotto la volta blu
cobalto della chiesa
gotica e al centro
a turno si suona
cherubini hanno portato
strumenti e cartigli
con le note scritte
sopra e insegnano
la musica divina
ogni bimbo del mondo
ha il suo strumento
e al liuto all’arpa

*

città

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a volte viene
il desiderio di rifugiarsi
nella città di dio
celeste gerusalemme
di diaspro e lapislazzuli
fatta d’amore e sogno

con la porta stretta
un piccolo varco
per cui passano i giusti
quelli come bambini
fatti a somiglianza
resi semplici

qui viviamo invece
nel caos prolifico
a volte sfiorati
a volte assaliti dal male
a volte annientati
consumati dal nulla

fantasmi riempiono la mente
delitti impuniti
delitti perpetrati contro la vita
nulla vale l’essere umano
dal niente schiacciato
dal niente

qui viviamo costretti
consumiamo il non-pensiero
la folla ci opprime

chiederà mai qualcuno
ragione del senso

città
epitaffio per l’undici settembre
se la guerra genera altra guerra
chi erediterà il mondo
nessuno nessuno
niente sopravviverà
solo il cielo resterà
immobile a fissare
le macerie
né dolore né grida né odio
solo il nulla
devastante vanità
se la guerra genera altra guerra
chi erediterà il mondo

.

Mark Mawson

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a pierpaolo pasolini

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pierpaolo non posso
stasera scrivere di te
ora devo dire
dei clandestini che affondano nel mare
commercio disumano
vite-mercescaduta scempio
genti condannate a non esistere
dall’abisso divorante di sabbia ed acqua
ma più abissale ancora
in questo tempo
di sviluppo tecnologico globale
la contraddizione
che uniti vede gli aggettivi
global e diseredato
che opposti vede i sostantivi
libertà e perduto
la morte non è sempre assassina
un angelo protegge i senzavolto
affondano nel mare clandestini
ma diseredati alla coscienza
tornano seppur sconfitti
la storia è loro
.

Ari Abramczyk

.

hina

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hina ventisette coltellate
al petto e al volto
chi lo decise
chi imbastì il tranello
caina attende
i folli traditori
caina è qui
non-luogo poetico
è l’inferno del mondo
in cui viviamo
hina ventisette coltellate
al petto e al volto

*
altro ci vuole

.

seppure avessi le parole non direi
canterei piuttosto la speranza
disegnando su una tela l’infinito
componendo suoni e pause col silenzio
raccontando a gesti la mia vita
che raccolgo in fonde ceste di dolore
canto sonoro muto il divenire
la cronaca non aiuta a vivere
altro ci vuole

*

padre nostro

.

padre nostro che sei nei cuori
rendici santi grazie al nome tuo
fa che possiamo entrare nel tuo regno
la tua volontà sia in noi
ovunque per sempre
sii il nostro cibo quotidiano
perdona le nostre mancanze
affinché noi perdoniamo
quelle altrui
rendici forti contro il male
immuni dalla tentazione
liberi di pregare
amen

.

Ari Abramczyk

.

.

forse le parole

.
forse le parole potranno
donare un senso ai giorni
ravvivare l’imbrunire
forse le parole potranno
scandire il tempo dei ricordi
circondare il presente di attenzioni
forse le parole potranno
sciogliere il nodo che attanaglia
che soffoca in gola le questioni
forse le parole potranno
circoscrivere il diluvio
arginare la deriva dell’io
forse le parole potranno
vincere il timore
scardinare la resa
forse le parole potranno
accendere il giorno
adescare la vita

*
io colomba
tu piccione
raccolta nell’angolo del sogno
illimitatamente contemplo
l’equilibrio del vuoto
e spazii percepisco
più vasti
di una piazza
di bordo di fontana
o cupola di pietra
alti orizzonti immagino
ove intravedo
di colomba l’ala
che nuova mi rende
in corpo e spirito
io colomba
tu piccione

–  Testo composto per il dipinto Colomba di Giorgio Bartoli.
G. Bartoli, 12 dipinti per un bestiario, a cura di Natale Antonio Rossi,
Roma 2001.

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Zena Holloway


.

inquieto sentire
costa fatica la poesia
fatica d’essere
fatica d’esistere ogni giorno
rannicchiati alla vita
sospinti dall’inquieto sentire
illuminati da una luce
che altri non vedono
eppure c’è
si mostra
si manifesta
questo filo di parole
questo tessuto di volti
questo tappeto di cose

*

tracce

stasera le nuvole
han forma di boomerang
il cielo promette bel tempo
annunzia un domani sereno
non v’è traccia
di buio nell’anima

*

scrittura
come morta benedico
questo campo di grano
ne raccolgo le spighe
come morta cammino nei giorni
ne scopro la finzione
come morta
aspetto
una luce più chiara
ma non so
da dove possa arrivare

..

Zena Holloway

.

lustrante d’acqua
riaccedere a ciò che ci è stato tolto
vuol dire avere le possibilità
non negate dell’ancora
avere il tempo svincolato da ipoteche
il sorriso intriso di attese
che l’anima desta schiude
al pensiero di nuovo infinito
sospeso tra orizzonti
lustrante d’acqua il mondo
rinato dal diluvio
accolto con battito d’ali
fluttuante al tatto e reso vivo
da un sonante disegno di colori
manto avvolgente profili stagliati
all’orizzonte assurti
monti protesi-volti
cime innevate maestose
raccolte al chiarore del giorno
come gocce di rugiada su un fiore
corolla di fresco mattino
dischiusa al nascente tepore

* * *

Note sull’autrice –

Rosaria Di Donato è nata a Roma dove vive. Laureata in filosofia, insegna in un liceo classico statale. Ha pubblicato tre raccolte di poesia: “Immagini”, Ed. Le Petit Moineau, Roma 1991; “Sensazioni Cosmiche”, Ed. Le Petit Moineau, Roma, 1993; “Frequenze D’Arcobaleno”, Ed. Pomezia-Notizie, Roma 1999.

Collabora a riviste di varia cultura ed i suoi volumi si sono affermati sia in Italia che all’estero, con giudizi critici di Giorgio Barberi Squarotti, per esempio, e traduzioni di Paul Courget e Claude Le Roy (riviste Annales e Noreal).

Partecipa al blog “Neobar” di Abele Longo ed altri siti letterari sul web.

Vincitrice di alcuni premi di poesia si interessa di arte, cinema, letteratura

http://rosariadidonato.net/

14 Comments

  1. una scrittura limpida, vissuta come dono
    le parole in fondo sono state date/donate a chi le pronuncia o le scrive
    sono un evento cui dare significato e pregnanza

    il percorso qui proposto offre un assaggio di immagini che compongono il volto della realtà fatta anche di preghiere
    molto bella la riscrittura del “padre nostro”

    i miei complimenti, un caro saluto
    Elina

  2. Grazie a te Rosaria, per la parola chiara, per la nitidezza del porsi, davanti alla natura e alla natura umana, vedendone con chiarezza le faglie, le spaccature che fanno sì che l’uomo non riesca a sentire la sostanza di cui è composto. ferni

  3. …trovo la tua poesia eterea anche quando ritrae e descrive figure umane partendo dall’anima…..è stato un piacere accompagnare le tue parole con i miei quadri ieri a Milano.
    Antonio De Blasi

  4. “il cielo promette bel tempo
    annunzia un domani sereno
    non v’è traccia
    di buio nell’anima”

    Tra le caratteristiche che piu’ ammiro di Rosaria e’ la capacità di essere se stessa. La sua e’ una poesia diretta ed essenziale; non gioca con le parole, le rivela, non cerca doppi sensi ma si interroga sul “senso”. Spesso sono domande “retoriche”, ovvero sappiamo già di non avere molte risposte alla barbarie dei tempi. Le domande tuttavia vengono poste per sottolineare maggiormente cio’ che manca, andiamo cercando, ci e’ stato tolto. E’ un po’ fare il punto ma anche un incoraggiamento. Rosaria si rivolge soprattutto ai giovani. Che fosse insegnante l’ho capito fin da subito delle sue poesie. Si avverte tutta la partecipazione, l’impeto pedagogico di chi sente di avere delle responsabilità sulle nuove generazioni e si propone con versi cristallini di fare da guida. Un valore pedagogico e altamente morale che mi ricorda il primo Pasolini e non a caso una delle piu’ belle “preghiere”/omaggi della raccolta e’ dedicata a Pasolini.
    Grazie a Ferni per la proposta e un caro saluto
    Abele

  5. Ringrazio Antonio per il suo apprezzamento e anche per aver
    voluto partecipare con i suoi disegni alla presentazione di “Lustrante D’ Acqua” che si è tenuta proprio l’altro ieri da EQUILIBRI.

    Rosaria

  6. Sono grata ad Abele per avere colto il desiderio di autenticità che è in me e anche l’ istanza pedagogica che non ritengo di minore importanza. Non so se sono in grado di essere una guida, ma sto volentieri con i miei ragazzi.

    Un saluto,

    Rosaria

  7. Cara Rosaria, hai delle persone splendide intorno a te che, a quanto pare, vivono (letteralmente) di poesia e di arte. E anzi, sono esse stesse poesia: e arte: una manna, un cesto di scintille, un bicchiere di cristallo con dentro l’elisir di vera vita.
    Maria Monaco

  8. Padre nostro che sei nei cuori…..frase sorprendente, vera.

    E’ Poesia, preghiera, bellezza in versi. Immagini nell’acqua

    battesimale dove troviamo solamente purezza in un mondo

    devastato. Rosaria lascia nel lettore un rinnovato senso

    del divino e nello stesso tempo voglia di lottare per i valori

    della vita.

    Grazie per esistere e resistere.

  9. Che bella atmosfera in questo luogo tra le parole di Fernanda brevi e intense vanno dritte al cuore e le immagini così cariche di suggestioni e la poesia di Rosaria che apprezzo proprio per le caratteristiche che qui così sensibilmente sono state evidenziate. Poesia semplice che si nutre delle profondità dello spirito. Un abbraccio. Lucianna Argentino

  10. Ciao Lucianna, sono lieta che tu senta ospitale questo spazio, era questa la sostanza che avremmo voluto si sentisse. Un luogo in cui trovarsi, nel senso più profondo del termine. Un abbraccio e grazie a tutti i nostri ospiti. fernanda

  11. A Lucianna, Fernanda e a tutti coloro che si sono immersi nel mare poetico di “Cartesensibili” e di “Lustrante D’ Acqua” dedico ancora una poesia…inedita…in spagnolo…

    nada mas

    nada mas deseo
    que un beso al claro de luna

    nada mas deseo
    que una flor en el florero

    nada mas deseo
    que un fragmento de cielo

    Rosaria Di Donato

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