Meno

James C. Christensen

meno       del fango

ogni parola     meno

di un segno     meno

mi sottrae a ciò che (si) nasconde

dietro dentro tra

quelle   ombre

segni che  mostrano

brecce     tutte le schegge di ogni parola

che riempie la paura

e sf(i)ata  il corpo

sfianca l’energia

calco-

labile.

*

Li avevi legati

li avevi negati

annegati in un mare

di sabbie e di corde  accor(d)ati sonagli

avanzi  accodati     resti caudati        in code

di codici      mai detti      mai letti

m a l e d e t t o       dettato è solo    il silenzio

che frantuma il tempo

ne fa parola   in attimi

anni   secoli   millenni

.

e tutto   brucia

.

tra gli occhi di un altro    il futuro

come un’offerta   nell’immenso

vuoto

sacro nel distacco si frattura

*

Volevi una redenzione

e in questa vita  tutto ciò che a(t) terra

è detenzione. Sta

nel segno.   Volevi

chiudere la ferita  e profonda

la vastità     ti assale   è un getto

il  mare     alto  e

senza suono.

Appeso ad un    c a p p i o     l’uomo  re-

sta     guadando   un cosmo    ossa-

rio    di stelle  immobili e blasfemia.

*

Non voglio un nome

non voglio un cognome

non è terra per il mio lungo inverno.

Senza un preciso nome

sale dentro le mie ossa un sole

che brucia senza sosta e sbreccia

le mie acque immobili per l’infinita sete

della vita che in me  sgorga sempre      e sempre

con il resto si confonde.

.

Da ” Senza  un preciso  nome“- inedito- f.f.

7 Comments

  1. non so (ma pare che) questi testi compongano una nuova raccolta
    usi un linguaggio diverso, più crudo, tagliente, forse “doloroso”
    per il lettore
    “Appeso ad una corda l’uomo re-
    sta guardando un cosmo ossa-
    rio di stelle immobili e blasfemia”

    la tua scrittura si sta rivelando o forse ora me ne sto accorgendo
    ciao Fernanda

  2. sono inedite e sono ancora in lavorazione, per cui passibili di modifiche, anche …a fresco. La scrittura? Mi pare che sia da tempo incanalata in questo microsolco, chiaro che poi l’indagine prosegue, cercando di andare ancora più a fondo. Il midollo sta dentro le ossa, ma è il sangue che contribuisce a formarlo.f

  3. ho bisogno di più tempo per questi testi, c’è uno scoglio, per me, difficile da passare. Ma non mollo. Gabriel

  4. Appeso ad un c a p p i o l’uomo re-

    sta guadando un cosmo ossa-

    rio di stelle immobili e blasfemia.

    Questa è l’immagine della nostra realtà, davvero è così, purtroppo. Giuly

  5. complessa, questa poesia e parola ha un corpo forte, non si lascia addentare e masticare subito,si rischia di rompersi il labbro, anche tutta la bocca e i denti. Bisogna stare tra le fessure, come su una parete rocciasa e da lì avere gli occchi, non per sè, magari in procinto di cadere, ma per quel fiore che sta lì dove hai le mani, o quel solo filo d’erba arrivato proprio là chissà come,sulle ali di chissà chi.
    Le rileggerò perchè mi chiamano.Alexandros

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