Cristina Bove – scultura
C’è, c’è ogni giorno una situazione speciale, anzi ogni attimo del giorno lo è. Il fatto è che noi restiamo fissi, fissati in un’abitudine che ci rende meno duttili del ferro, meno ospitanti di un qualunque pezzetto di terra. Tra un’onda e l’altra, delle tante mareggiate della vita, noi resistiamo ai suoi continui inviti,dimentichiamo di ascoltare quelle voci che, da dentro, dentro ciascuno di noi, forniscono mappe in-visibili per i nostri passi. Credo che Cristina assecondi queste voci, faccia di sé il loro albergo, l’ospitale rifugio dalle maree dell’indifferenziato scorrere, correre dovunque senza andare in nessun posto, senza abitare l’abito speciale di cui ancora, con precisione e pazienza, lei compone gli elementi.
f.f. 30 gennaio 2010
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Occasione speciale
A vestirlo d’amore
ho detto amore
non distorcete il caso
è una parola inutile si sa
non blasfemia
a ben pensarci si può tralasciare
dire che il gioco vale la candela
oppure
convincersi che il buio sia meno nero
amore, dicevamo
di quelli senza marchi di fabbrica
non baci perugina – per intenderci –
di quelli nati come nelle guerre
per non sentire fame e freddo
amore ricavato da millesimi
di vita
incartato di blu che faccia alcova
qualche sillaba muta
E mai far trasparire l’elemento
portante
mai nominare l’attimo struggente
nel sottoscala di una vita
niente che possa renderne il valore
oltre il ludico gesto
Amore da tenere nell’armadio
appeso tra i vestiti
da poter indossare, chissà
per una sera
*
Le ragioni del grido
Sarò spudorata lo asserisco
io non sono tra quelli compassati
muri di calce e malta
sono di mille buchi
di mille porti seppelliti e taccio
solo al sibilo inferto alle mie orecchie
di capriola (la femmina del cervide, s’intende)
e scendo scale
o le risalgo
a fronte alta, i miei gradini ebbero orme
più antiche delle suole di chi passa
credendo propri i mitici richiami.
Questa la mia risposta:
accanto c’è chi tende mani asciutte
una punta di stella
un’amica che dissotterra un figlio
– lei dice che le basta una calotta
a ricordarle quando generata
dalla sua stessa carne
ne accarezzava il viso-
se piango dei suoi lutti
il pudore dei geli e delle assenze
il suo mostrarsi forte
è per lei che mi sfugge ancora il fiato
nell’acuto lamento.
Non per le vuote rime sulla carta.
*****
Riferimenti relativi all’autrice:
Di sé dice:- Sono nata a Napoli il 16 settembre 1942, vivo a Roma dal ’63, anno in cui mi sono sposata. Da sempre dipingo, scolpisco, scrivo, leggo, tempo e famiglia permettendo. Da qualche anno non godo di buona salute, sono stata più volte sul punto di andarmene…ma eccomi qui, davanti a questo mezzo meraviglioso che mi offre la possibilità di conoscere e farmi conoscere. Sono grata a tutta quella fascia di umanità che non si arrende e continua a battersi per un futuro illuminato in cui tutti gli uomini possano esprimere sé stessi senza subire ingiustizie e discriminazioni.. accolti come doni insostituibili in un mondo di pace e solidarietà.-
Si può credere di essere tagliati fuori, come nello straniamento in cui si è presi quando la vita richiede attenzione per cose importanti, le ansie per la salute dei propri cari…
e poi qualcuno ti regala un fiore come questo.
Grazie, grazie di cuore!
cri
Grazie a te, per quanto fai, pro-muovendoti là dove non ci sono altre indicazioni che la mancanza di indicazioni.Un abbraccio,ferni
“Sarò spudorata lo asserisco
io non sono tra quelli compassati
muri di calce e malta”
Le poesie di Cristina hanno immagini che si imprimono, capaci di agire sul vissuto di ognuno.
Grazie e un caro saluto
Abele
ferni, ho imparato a muovermi in verticale: è solo così che si esce dai labirinti infiniti. ti abbraccio anch’io.
Abele
spero di meritare tanta delicata attenzione :)
ho incontrato Cristina in un giorno speciale
in una pagina intitolata “La mia vita e il pc”
mi colpirono allora alcune sue considerazioni
ora cerco di sentire le sue immagini, particolari,struggenti
frutto di vita vissuta interamente
osservando la scultura provo un enorme coinvolgimento, potrei quasi “entrare per un attimo” e farmi rondine o vela o filo che unisce uomini e cielo
grazie a Cristina
grazie a Fernanda che coglie e raccoglie voci così particolari
elina
cristina è di una bravura sensibile direi unica e rara, sono stupende le sue raffinatissime liriche..
r.m.
Ma non sa solo scrivere,disegna, dipinge e realizza sculture! Senza dimenticare le relazioni umane e lo studio. Questo è essere eclettici. f