la collana della meditazione
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algebra facile.
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la gerla dei silenzi
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senza gli altri rami.
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nostalgia di amplessi.
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nascondiglio sicuro
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per udirti meglio.
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il burattinaio delle rogge.
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occasioni di complicità.
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la maschera dell’ipocrisia.
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in attesa del volo
Di Gorizia, Robero Kusterle lavora ormai da lungo tempo “nel campo” delle arti visive. I suoi scatti sono in realtà immobilismi del corpo in cui l’ umano diventa un territorio che si allarga, o si allaga di tracimazioni di altri mondi. La sua raccolta Riti del Corpo è una collezione di sur-realtà che il corpo vive, non solo sulla sua pelle, ma sente dentro in modo totale, per questo dicevo prima “alla(r)gante”. Quali calcoli, quali algoritmi elabora l’uomo e quali possono accludere in lui una salvezza oppure una rimozione delle paure che ancora oggi, spesso patologicamente, lo conducono sull’orlo di follie singolari e individuali e/o collettive. Kusterle non insegna nulla, segna con la forza tutta della staticità dell’immagine la poetica e la inesausta carica del mito antico, le chiavi della volta dentro cui l’uomo converge, nel luogo del sempre-mai , nello spazio dell’a-tomo.
L’uomo e l’origine, il gene che raccorda i mondi, animali, vegetali, i sogni, le ere, pre-levandole dalla loro cella per farne eco e casa comune, un solo involucro e simulacro comune, una ri-collocazione e colonizzazione dei semi che tutto hanno fecondato. L’ambiguità, nel senso originale del termine, è la porta da cui accedere all’ADE, alla DEA, in cui vita e morte sono solo abiti, vestizioni che bisogna praticare e indossare per ap-prendere in sé il mito, la sua intera cosmogonia, la sua nuova poesia.
f.f. 2 gennaio 2010
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RIFERIMENTI:
http://www.robertokusterle.it/
http://www.we-des.net/riti-del-corpo-roberto-kusterle/
http://4otoblog.blogspot.com/2009/03/photos-by-roberto-kusterle.html
Bellissime immagini, è UNA LINGUA di prodigi quella che viene “messa ” non in visione, ma in circolo nel sangue. Straordinario artista, anche se solo in pochi ne riportano il percorso incredibilmente ricco. Grazie per averlo fatto qui. Grazie per tutta la rintracciabilità,è fondamentale. Giovanna K.
Grande artista poiché, a mio parere, la sua forza sta nel non eccedere mai, nelle sue opere, relativamente a quel ricco bagaglio di conoscenze, nell’uso di rimandi, a favore di una meravigliata e attonita presenza del corpo, in cui e di cui l’attimo è colto,nell’immensità dei segni che l’opera della vita evoca incessante. Peccato non se ne parli di più, ma sia solo tema per gli addetti ai lavori. La mostra in questione:straordinaria. ferni
Caspita che articoli! Questo è uno schianto! Ho visto che c’era anche un altro articolo su Kusterle. Grande,un mito! seba
veramente eccezionale
Sì, un autore fuori dai canoni e dagli schemi, carico di arcaicità e primitività che è energia viva,vitale,mostruosamente bello.
incredibile, viscerale nell’immediatezza che trasporta!
api
autore di forte fascino e duro ad un impatto percettivo ma ne leggo poetica ideativa alta e fuori dagli schemi, certo non facile, certo poco “gastronomico” ma forse qui sta la sua forza e i suoi densi spessori, ottimo il tuo articolo ferni: sai ben sa presentare e/o introdurre artista eccellente…
r.m.
Ciao Roberto! Visto che immagini? Hanno una carica incredibile, un’antica forza che non si è esaurita ma si è fatta poesia. Davvero un grande artista Kusterle. ferni