dedicata
ogni giorno
passo ad ascoltare i nidi
…
dentro i rifugi
depongo grani di riso e miglio
costruisco case come fasce di neonato
intorno alla schiusa
e alla balaustra
aspetto insieme ai sogni
disposti in immobili percorsi
i primi segni
…
resto
in silenzio
come se solo quell’attimo
quell’attimo in cui la soglia
si fa stazione dell’essere
qui in questa forma
equivalesse a toccare un miracolo.
…
Allora aspetto
aspetto
resto in silenzio
aspetto il segnale
il primo movimento di quell’attimo.
.
f.f.- inedito
la promessa, e tale deve restare, acquista una voce che avvicina i giorni fino all’atteso “ritorno”
un grazie a Fernanda e a Tommaso per l’elaborazione del testo
elina
questo testo fa anche parte di un più lungo percorso di Tommaso,un percorso video con un ponderoso lavoro audio, che sfocerà a breve in una mostra, allestita in modo particolare, con quattro proiezioni contemporanee…Non dico altro.Spero che realizzi un video di quella giornata, almeno così potrò parteciparvi anch’io.Grazie Elina,f
Se la poesia è buona qualsiasi nuovo supporto non potrà che amplificarne il valore (je parle de toi …); se tale non è, nessun artificio potrà mascherarne l’inadeguatezza (je parle de certains…).
Che cosa dico se non ovvietà?
Cara ferny mi fa allegria questo tuo gioioso sperimentare che travolge il rigor mortis della mia mano destra annegata in un calamaio di inchiostro!
alb. :-)
sei riuscito a farmi ridere, in un periodo sufficientemente grigio è come essersi sentiti toccare da una sventagliata di colori…
ma dai! il rigor mo(r)tis , il rigore del tuo…moto!Ciao alla prossima,sperando che non ti accada come nel libro di Eco…non leccarti le dita!ferni