versi la via tra vetri
e veti diramano i gironi della cerchiatura
sotto più in basso
dentro la sostanza dell’umana lordura
di rabbia costruendo il rifugio dei lupi
istruiti alla carne e poco
ti costa assalirci
alle spalle e in piena notte
lastrificando dell’angoscia l’a r d e s i a
su cui inscrivere il tetano
della morte nel cuore le fauci
spalancate del tempo che ancora ci resta
come un gancio nella gola divorandoci a d a g i o
un giorno per volta.
La sento
quella voce bruciare
la carne ustionata che vivo martella
quel suono nel campo
sbancando la vita in scena
l’improvvida avventura di credersi dio in questi
modesti
circuiti da teatranti. Oggi
raggiungi la cima e domani de
cadi
in decadi e decennali di storia incisa
sui papiri della carne
sui fogli di pietra del tempio scrivendo
lo scempio di un io che ancora resiste
alla furia del verbo
all’impietoso lutto dell’assente
e petrosa sottrae la salvezza
sul monte dei purganti disperso
tra altri fondali.
.
inedito-f.f.
Non ho avuto modo di vedere la performance di Castellucci qui in Inghilterra, il video comunque aiuta molto a farsi un’idea. Mi affascina il soggetto, naturalmente, e amo molto le versioni dell’ Inferno di Raul Ruiz e Greenaway. Molto bella la tua poesia commento con allitterazioni “raggelanti”.
Well done
e un caro saluto
Abele
Fernanda, ne ho sentita ogni singola parola
grazie e mi fermo qui, tu hai detto molto più di quanto una “pazza isolana ed isolata” come me possa dire a questo mondo di teatranti.
un abbraccio.
n.
Davvero una parola molto forte, questa usata, anche se ripresa dal baratro del tempo,riesce a camminare al passo con la quotidianità. Il video è davvero molto interessante,l’impatto, violento, della realizzazione di Castellucci, non è mitigato dalle parole che seguono. Elisa
sentire la voce bruciare….
la consapevolezza del mondo.
e dei fili tessuti in questo immenso teatro.
api
“scrivendo
lo scempio di un io che ancora resiste”
bisogna scrivere e denunciare resistendo al baratro che inscena teatrini variopinti
un grande inedito Fernanda
grazie
grazie a tutti voi per la partecipata lettura e per la “vicinanza”. f