infer(n)o fuoco che bruci i n e s a u s t o governo

versi   la via    tra vetri

e veti  diramano i gironi della cerchiatura

sotto   più in basso

dentro la sostanza dell’umana   lordura

di rabbia  costruendo il rifugio dei  lupi

istruiti alla carne  e poco

ti costa   assalirci

alle spalle e in piena notte

lastrificando dell’angoscia l’a r d e s i a

su cui inscrivere   il tetano

della morte      nel cuore     le fauci

spalancate del tempo che ancora ci resta

come un gancio nella gola divorandoci       a d a g i o

un giorno per volta.

La sento

quella voce    bruciare

la carne ustionata che  vivo   martella

quel suono     nel campo

sbancando    la vita      in scena

l’improvvida avventura di credersi dio in questi

modesti

circuiti da teatranti. Oggi

raggiungi la cima e domani de

cadi

in decadi  e decennali di storia incisa

sui papiri della carne

sui fogli di pietra del  tempio      scrivendo

lo  scempio di un io che ancora resiste

alla furia del  verbo

all’impietoso lutto dell’assente

e petrosa sottrae  la salvezza

sul monte dei purganti  disperso

tra altri fondali.

.

inedito-f.f.

6 Comments

  1. Non ho avuto modo di vedere la performance di Castellucci qui in Inghilterra, il video comunque aiuta molto a farsi un’idea. Mi affascina il soggetto, naturalmente, e amo molto le versioni dell’ Inferno di Raul Ruiz e Greenaway. Molto bella la tua poesia commento con allitterazioni “raggelanti”.
    Well done
    e un caro saluto
    Abele

  2. Fernanda, ne ho sentita ogni singola parola
    grazie e mi fermo qui, tu hai detto molto più di quanto una “pazza isolana ed isolata” come me possa dire a questo mondo di teatranti.
    un abbraccio.
    n.

  3. Davvero una parola molto forte, questa usata, anche se ripresa dal baratro del tempo,riesce a camminare al passo con la quotidianità. Il video è davvero molto interessante,l’impatto, violento, della realizzazione di Castellucci, non è mitigato dalle parole che seguono. Elisa

  4. “scrivendo
    lo scempio di un io che ancora resiste”

    bisogna scrivere e denunciare resistendo al baratro che inscena teatrini variopinti
    un grande inedito Fernanda
    grazie

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